Costi di ricarica, vola la petizione

Costi di ricarica, vola la petizione

Sono quasi 200mila gli utenti che hanno firmato per chiedere l'abolizione dei costi aggiuntivi sulle ricariche della telefonia mobile. Costi che di fatto mandano all'aria i profili tariffari pubblicizzati dagli operatori
Sono quasi 200mila gli utenti che hanno firmato per chiedere l'abolizione dei costi aggiuntivi sulle ricariche della telefonia mobile. Costi che di fatto mandano all'aria i profili tariffari pubblicizzati dagli operatori

Roma – Sta riscuotendo un interesse notevolissimo la petizione contro i costi di ricarica che chiede l’abolizione di quella somma che milioni di utenti di telefonia mobile italiana si trovano a versare agli operatori ogni qual volta acquistano una ricarica per il proprio telefonino. Una somma che, come noto, non va a coprire la spesa del traffico telefonico ma viene incamerata ugualmente dagli operatori all’atto dell’acquisto della ricarica.

In queste ore la petizione ha quasi raggiunto quota 200mila firme, un risultato che solleva grande attenzione e che è destinato a regalare ancora maggiore visibilità ad una battaglia che sta acquisendo spessore sulla rete giorno dopo giorno.

Andrea d’Ambra, che ha lanciato la petizione, ha annunciato la nascita di un sito dedicato , aboliamoli.eu , sul quale oltre ai link per raggiungere la petizione sono segnalate una serie di altre informazioni, dai costi di ricarica imposti dagli operatori mobili italiani all’andamento “mediatico” e “politico” dell’iniziativa.

Il quorum iniziale fissato perché la Petizione venisse ufficialmente trasmessa alle autorità di controllo europee era di 50mila firme, un traguardo superato di gran lunga : la raccolta continuerà, spiega lo stesso d’Ambra, fino a quando il numero delle nuove firme in arrivo inizierà a subire un calo, “per non perdere e lasciar cadere nel nulla – spiega il promotore dell’iniziativa – le firme che ancora stanno arrivando a migliaia”.

La petizione, che ha peraltro già incassato l’ interessamento della Commissione Europea , fino a questo momento non ha ricevuto il sostegno delle associazioni dei consumatori. Dagli operatori mobili italiani e dall’ Autorità TLC , peraltro, non sono fin qui pervenuti commenti di sorta all’iniziativa che sta assumendo dimensioni del tutto clamorose.

Tra gli elementi che convincono di meno gli utenti alle prese con i costi di ricarica, è il fatto che questi “scombinano” le tariffe pagate per il traffico telefonico. Se acquistando 25 euro di traffico telefonico in realtà se ne pagano 30 perché 5 euro sono costo di ricarica, allora anche il prezzo delle chiamate cambia per l’utente: ciò significa che il profilo tariffario adottato, pubblicizzato dagli operatori, nei fatti non corrisponde alla realtà della spesa effettuata .

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Pubblicato il
15 mag 2006
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