Americani felici del governo spione

Americani felici del governo spione

Le rivelazioni di un sondaggio del Washington Post: il 63% dei cittadini statunitensi applaude alle intercettazioni anti-terrorismo. Ma gli USA potrebbero accedere ai dati delle comunicazioni dei cittadini europei
Le rivelazioni di un sondaggio del Washington Post: il 63% dei cittadini statunitensi applaude alle intercettazioni anti-terrorismo. Ma gli USA potrebbero accedere ai dati delle comunicazioni dei cittadini europei

Roma – La maggioranza dei cittadini statunitensi non ha problemi ad essere spiata dalla National Security Agency , l’organo del governo che svolge funzioni d’intelligence antiterrorismo. È quanto emerge da un sondaggio “a caldo” effettuato dal Washington Post e dall’emittente televisiva ABC, in seguito all’ esplosione dello scandalo intercettazioni .

Secondo i risultati dello studio, il 63% degli intervistati si è detto favorevole alla strategia preventiva adottata dall’amministrazione Bush, che all’indomani dell’11 settembre 2001 avviò un programma segreto per tenere sotto controllo oltre 200 milioni di cittadini. Solo il 35% degli intervistati ha espresso indignazione per le intercettazioni condotte dalla NSA. Il 44% del campione rappresentativo selezionato dal Washington Post è addirittura “totalmente favorevole” e condivide le preoccupazioni del presidente Bush, convinto che si debba ledere la privacy degli americani per il bene della sicurezza nazionale.

Il 65% dei cittadini coinvolti dal sondaggio è certo che la riservatezza delle comunicazioni personali sia un diritto sacrificabile in nome della lotta senza campo al terrorismo. In definitiva, si legge in un comunicato pubblicato dall’autorevole quotidiano americano, il 51% degli americani sembra appoggiare completamente la posizione di Bush sull’argomento della privacy.

Nei giorni scorsi, a seguito di un’ inchiesta del quotidiano USA Today, la stampa statunitense ha messo a nudo il coinvolgimento dei maggiori operatori telefonici nazionali nell’intercettazione di massa. Lo spionaggio americano in chiave antiterrorismo ha finora coinvolto un numero imprecisato di persone in tutto il mondo.

A tutto questo ora si aggiungono nuove preoccupazioni, questa volta da parte dei cittadini dell’Unione Europea : come evidenzia il quotidiano svedese Sydsvenskan , l’amministrazione USA si è già mossa per tempo per garantirsi la possibilità di accedere ai dati delle comunicazioni infra-UE . Questo si deve non solo ai rapporti tra i paesi europei e gli Stati Uniti ma anche, e soprattutto, al fatto che in Europa, come noto, è in vigore la Direttiva sulla data retention che prevede sistemi di archiviazione delle informazioni sulle comunicazioni del tutto simili a quelli adottati dall’intelligence statunitense.

Di interesse segnalare come, proprio in queste ore, i colossi delle TLC statunitensi tirati in ballo nello scandalo ostentino la propria estraneità a qualsiasi operazione illegale.

T.L.

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Pubblicato il 15 mag 2006
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