Blindano tutto? Non angosciamoci

Blindano tutto? Non angosciamoci

L'Arte, quella con la A maiuscola, lascia il segno, lascia qualcosa dentro, e vive di una vita indipendente dai supporti blindati. Ne parla un lettore che spiega: se perderemo la battaglia forse non avremo perso la guerra
L'Arte, quella con la A maiuscola, lascia il segno, lascia qualcosa dentro, e vive di una vita indipendente dai supporti blindati. Ne parla un lettore che spiega: se perderemo la battaglia forse non avremo perso la guerra

Roma – Gentile Redazione, seguo con interesse la vostra testata da diverso tempo ormai, e, fin dall’inizio, sono rimasto molto affascinato dalla questione DRM, e in particolare dal suo aspetto e dalle implicazioni legate alla piattaforma Palladium (forse il nome Palladium non è corretto, il nome di questa tecnologia cambia di giorno in giorno, ma capite tutti benissimo a cosa mi riferisco). La rubrica Untrusted ci prefigura scenari apocalittici, tecnicamente possibili, purtroppo.

Chiunque sia appena un po’ informato su queste nuove tecnologie comprende benissimo tutti i pericoli connessi al loro possibile, anzi, probabile, uso da parte di certi gruppi di interesse. Problemi che vanno a intaccare una libertà fondamentale dell’uomo, ovvero la libertà d’espressione, alla quale tutti teniamo moltissimo. Certo la tentazione, almeno all’inizio, di sacrificarla all’ultimo film HD è grande. Accidenti! Qui si parla di altissima risoluzione, non so se mi spiego!

Mi piacerebbe essere certo di poter usare un tono ironico quando affermo cose di questo tipo, ma in realtà non ne sono così sicuro. Quando sapremo la risposta, potrebbe essere troppo tardi. Ma vorrei tentare di portare un cauto ottimismo.

Vi ho scritto per ricordare a tutti che l’Arte, quella vera, quella che nasce da un bisogno interiore, l’umana trasmissione di emozioni, il tentativo di trasmettere se stessi e ciò che si pensa, non dipende dal supporto, per fortuna. Penso di poter fare a meno di guardare X-Men 4 ad alta definizione, con schermi misurabili in piedi e impianti audio che ti scompigliano i capelli.

L’Arte, quella vera, è piuttosto restia a farsi mercificare.
L’Arte, quella vera, ti lascia qualcosa, non la dimentichi dopo una estate come una torrida canzonetta che trasuda ritmo e banalità.
L’Arte, quella vera, non ce la può togliere nessuno.

Con questo non intendo affatto dire che non vale la pena combattere i mostri che si stanno creando sotto i nostri occhi e che temo, entro pochi anni, saranno maturi e pronti a sostituire i contenuti con l’apparenza.
Voglio solo ricordarvi che, se anche una cosa del genere accadrà, forse non avremo perso troppo e non tutto sarà perduto.

Andrea W. Ruggerini

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Pubblicato il
19 mag 2006
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