Roma – Il listino di interconnessione di Telecom Italia è decisivo perché ogni anno, da come viene formulato, dipendono i destini commerciali, le offerte e le tariffe che all’utente finale vengono proposte dalla enorme schiera di aziende fornitrici di TLC che a quei listini devono adeguarsi.
Ma Telecom Italia, ha sostenuto in questi giorni l’ Autorità garante per le comunicazioni , tende a presentare i suoi listini con crescente ritardo. Una certa irritazione sarebbe stata avvertita presso i commissari dell’Authority per la presentazione del listino 2001 nel 2002. “Dal 1998 ad oggi – hanno spiegato i commissari dell’AGCOM – il provvedimento con i costi dei servizi di riferimento è stato presentato sempre con notevole ritardo finendo, come in questo caso, con l’essere approvato addirittura nell’anno successivo a quello di riferimento delle offerte”.
Secondo l’Autorità queste procedure devono cambiare. Quindi l’offerta per il 2003 Telecom Italia dovrà presentarla sei mesi prima che divenga efficace, e dunque entro la fine di giugno 2002.
L’Autorità ha comunque provveduto a ridurre del 19 per cento rispetto alla richiesta di Telecom, le condizioni massime di offerta e ha stabilito che la trasformazione del canone da continuativo a forfetario non possa richiedere più di 30 giorni dall’atto della domanda. Dopo aver dato il via libera alle offerte 2001 (!), l’Autorità ha comunque sottolineato di considerare troppo elevati i costi di accesso alla rete locale, quelli che devono sostenere gli operatori per “catturare” gli utenti che vogliano abbandonare Telecom Italia quale fornitore principale.
Nota: Le notizie che riguardano Telecom Italia sono raccolte nel Canale Telecom Italia di Punto Informatico.