P2P, in Germania raffica di perquisizioni

P2P, in Germania raffica di perquisizioni

130 le abitazioni e i locali perquisiti, 3.500 gli indagati: sono tutti utenti di sistemi peer-to-peer, eDonkey ed eMule in particolare, a cui si attribuisce il download e la condivisione di molti file protetti da diritto d'autore
130 le abitazioni e i locali perquisiti, 3.500 gli indagati: sono tutti utenti di sistemi peer-to-peer, eDonkey ed eMule in particolare, a cui si attribuisce il download e la condivisione di molti file protetti da diritto d'autore

Berlino – Quanto avvenuto nelle scorse ore non s’era ancora visto in Germania: le forze dell’ordine tedesche hanno infatti dato vita a quella che viene considerata la più imponente operazione di contrasto all’uso del peer-to-peer fin qui messa in atto.

Stando a quanto riferito dalla Federazione internazionale dei fonografici IFPI , la polizia ha effettuato 130 perquisizioni in altrettanti locali e abitazioni nell’ambito di una indagine che coinvolge 3.500 utenti , la maggiorparte dei quali ora rischia un procedimento giudiziario.

Ad essere presi di mira, in particolare, sarebbero gli utenti delle reti eDonkey ed eMule , da tempo le più frequentate non solo in Germania, persone che avrebbero condiviso sul P2P mediamente circa 8mila file pirata ciascuno, ossia musica ed altre opere protette da diritto d’autore.

Secondo IFPI, ciascuno degli indagati ora rischia un procedimento di tipo penale nonché richieste molto salate di danni da parte dell’industria dei contenuti.

L’azione, coordinata dalle autorità di Colonia e Bergheim, arriva dopo alcuni mesi decisamente “bollenti” per gli utenti di sistemi di file sharing tedeschi. Lo scorso gennaio una imponente operazione partita da Francoforte aveva preso di mira utenti considerati colpevoli di aver diffuso warez sul P2P.

Applausi per l’operazione sono arrivati proprio da IFPI che attraverso i suoi funzionari locali ha ribadito che “il rilevante messaggio (derivato dall’operazione, ndr.) che viene dato a tutti gli utenti Internet è che non si può sperare di non venire scoperti quando si commettono crimini online”. IFPI ha formalmente ringraziato le forze dell’ordine tedesche per questo “superbo successo investigativo”.

Secondo John Kennedy, chairman e CEO di IFPI, “la pirateria Internet ha danneggiato l’intera comunità musicale in Germania, e le vendite legali sono crollate di un terzo in soli cinque anni”. Un vecchio refrain per le major, convinte da sempre che le attività P2P siano direttamente responsabili del calo delle vendite dei supporti tradizionali nonché, dall’arrivo dei jukebox legali online, di una grossa parte di mancati incassi.

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Pubblicato il
24 mag 2006
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