Occhio al call center aggressivo

Occhio al call center aggressivo

Ne parla un lettore che evita per un soffio, grazie ai suoi pronti riflessi, l'attivazione di un nuovo contratto telefonico. Una questione mai risolta che continua a ripresentarsi
Ne parla un lettore che evita per un soffio, grazie ai suoi pronti riflessi, l'attivazione di un nuovo contratto telefonico. Una questione mai risolta che continua a ripresentarsi

Roma – Salve, vorrei segnalare un comportamento alquanto scorretto da parte di un operatore di telefonia. Qualche sera fa ricevo una chiamata da parte di un’operatrice che mi fa questo esaltante annuncio (parole testuali!):
“Buonasera, parlo con il sig. X? La “avvertiamo” che da domani Lei paga la metà le chiamate che fa dal suo telefono fisso verso le numerazioni nazionali! Va bene?”

Mentre sta già (!) per congedarsi e riagganciare, io la fermo subito, insospettito, e domando: “Un momento! Ma come? Ma siete forse di Telecom per darmi questa notizia, dal momento che io ho Telecom come operatore telefonico?”

“No, siamo di (omissis)! Da domani lei paga le urbane tot centesimi al minuto invece di tot e le interurbane x centesimi (poco) invece che y centesimi (di più)…”

Io continuo con le perplessità, dal momento che sono stato letteralmente investito dalla foga logorroica della signorina dal carattere piuttosto deciso: “Ma come fa Lei a dirmi che posso risparmiare, se non sono cliente? Non riesco proprio a capire…! Devo forse diventare vostro cliente?”

Come dire: mi avete magari innanzitutto chiesto SE voglio diventare vostro cliente e SE mi va bene di accettare delle condizioni contrattuali che sicuramente non posso sapere, visto che la signorina mi stava quasi per attaccare il telefono in faccia dopo avermi regalato questo “magico” sconto sulle mie prossime chiamate?
Allora arriva il momento delle spiegazioni:
“Certo, Lei sottoscrive un abbonamento con noi, e bla bla bla, e così e cosà… e 30 Euro al mese… e non dovrà/potrà cambiare operatore telefonico per almeno un anno… e bla bla bla”

Hai capito… C’erano le condizioni “vincolanti” all’offerta, eccome! Ma la “cortese” signorina del call center mica me le aveva accennate nella sua affermazione iniziale. Stava semplicemente attendendo un mio “Ah, va bene…” per terminare la conversazione.

“Insomma, ma non è interessato a risparmiare?” – asserisce stupefatta la signorina, continuando con il suo tono “scontato”. – “Ha forse un altro operatore? Ma sì trova davvero bene con quell’operatore?”

Ho rifiutato l’offerta e ho terminato la conversazione, ahimè senza aver avuto tempo di criticare il fare arrogante della mia interlocutrice, non me ne ha dato il tempo:-(

Ora tengo a sottolineare che ciò che mi fa arrabbiare è il pensiero di quanti altri prima e dopo di me siano stati contattati per lo stesso motivo (accaparrare utenti distratti) che alla domanda, pardon, AFFERMAZIONE “Da domani Lei risparmia!” Hanno detto “Ah, sì? Beh, grazie” e hanno tacitamente accettato senza immaginarlo un contratto telefonico, senza aver firmato nulla e senza quasi rendersene conto.
Lo trovo un modo di “reclutare” clienti che rasenta la truffa e il raggiro.

Distinti saluti
Nicolò
(Venezia)

Caro Nicolò
ho oscurato il nome dell’operatore perché queste sono storie che purtroppo si ripetono di continuo e sulle quali i carrier per primi, ma anche le autorità di vigilanza, sembrano ben poco propensi a darsi da fare. Si tratta di agenzie di “reclutamento clienti” che operano su commissione dei gestori e che guadagnano spesso in percentuale sul numero di contratti che riescono a chiudere.
Per questo è essenziale parlarne e mettere in allerta gli utenti, aspettando il giorno in cui vi siano regole più chiare e sanzioni pesanti per chi trasgredisce. Già essere vittime di spam telefonico non è mai piacevole, ma doverci pure rimettere dei soldi è paradossale e certamente nuoce al mercato e alla reputazione degli operatori che si servono di ditte poco serie.
A presto, Lamberto Assenti

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Pubblicato il
16 giu 2006
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