Creative Commons, patto con Microsoft

Creative Commons, patto con Microsoft

Lessig è entusiasta: l'integrazione delle CC in Office porterà lontano le celebri licenze aperte. Un tool garantirà agli autori la possibilità di inserire con un clic le licenze scelte all'interno dei propri documenti. Microsoft? Gongola
Lessig è entusiasta: l'integrazione delle CC in Office porterà lontano le celebri licenze aperte. Un tool garantirà agli autori la possibilità di inserire con un clic le licenze scelte all'interno dei propri documenti. Microsoft? Gongola

Redmond – Accordo a tutto campo quello stretto ieri tra Microsoft e Creative Commons : le licenze del “nuovo diritto d’autore” entrano infatti in Office, la celeberrima suite del big di Redmond oggi diffusa in tutto il Mondo in uffici e abitazioni. Per il copyleft , di cui le licenze CC sono un tassello importante, l’intesa viene vissuta come un passo avanti di enorme rilievo.

Tutto è condensato in un tool gratuito realizzato dalla 3sharp che sarà disponibile sul sito di Office Online e che consentirà agli utenti di integrare in un solo clic nei propri documenti Office, la licenza CC scelta di volta in volta. Che siano materiali prodotti con Word o Excel piuttosto che con Powerpoint, a tutti potrà essere “allegata” con facilità la corretta dicitura di attribuzione delle Creative Commons.

Per le “CC”, licenze molto diffuse soprattutto in rete – Punto Informatico è stata la prima testata italiana ad adottarle – l’apporto di Office potrebbe rivelarsi un forte acceleratore .

Dal menù di Office gli utenti che avranno installato il tool potranno scegliere la licenza: a quel punto, sul documento verrà posto l’ormai celebre logo di Creative Commons (la “CC” nel cerchio), un abstract del tipo di licenza che è stato scelto e un link al sito di Creative Commons. Il tool sarà naturalmente disponibile anche sul sito CC.

“Questa intesa – ha commentato il professore di Stanford Lawrence Lessig, celeberrimo giurista informatico e promotore delle Creative Commons – è per noi importante perché una gran quantità di lavoro creativo viene realizzato all’interno della piattaforma Office. Un modo semplice per aggiungervi le licenze CC ovviamente ci aiuta a diffonderle molto più ampiamente”. “Siamo felicissimi – ha spiegato Lessig – di lavorare con Microsoft per rendere questa possibilità disponibile ai centinaia di milioni di utenti di Microsoft Office”.

Il ministro brasiliano della cultura Ma apprezzamento è arrivato anche da Gilberto Gil, ministro della Cultura in Brasile (nella foto), ove si terrà tra il 23 e il 25 giugno il Creative Commons iSummit . “È intrigante – ha dichiarato – vedere grandi società come Microsoft collaborare con enti non profit per rendere più facile ad artisti e creativi la distribuzione delle proprie opere”. Proprio ad iSummit sarà presentato il nuovo tool e lo stesso Gil nelle scorse ore ha “firmato” con le CC uno dei primissimi documenti Office così realizzati.

“Questo accordo – ha sottolineato Ian Angell, docente alla London School of Economics – rappresenta un passo importante nel garantire che ogni individuo sia consapevole dei propri diritti di proprietà intellettuale, dei propri e di quelli degli altri”.

Ma forse ancora più soddisfatti di Lessig e Gil sono i dirigenti Microsoft, che con questa intesa incassano tra i propri partner un ente che rappresenta alcune delle più interessanti innovazioni giuridiche degli ultimi anni sul fronte della proprietà intellettuale. Ed è anche un modo non dichiarato per riconciliarsi con Lessig che, testimone dell’accusa nel processo antitrust americano contro il big di Redmond, rappresentò un ostacolo non da poco per il big di Redmond.

Per tutto questo, uno dei legali di punta di Microsoft, Tom Rubin, ha spiegato: “Condividiamo decisamente l’idea che gli autori di opere debbano poter esprimere le proprie intenzioni sul loro utilizzo, e Creative Commons ha creato metodi brillanti perché le opere siano condivise liberamente o riutilizzate da altri”.

Il prossimo passo? Lessig spera che sia l’adozione di un tool anche per i materiali multimediali e l’audiovisivo. Al momento, Microsoft non ha integrato il tool nella piattaforma Windows Media ma Rubin anche su questo punto si è dimostrato disponibile: “È certamente qualcosa che valuteremo. Siamo di certo aperti su questo”.

Ancora più entusiasta Craig Mundie , tra i massimi dirigenti Microsoft, che ha spiegato: “Siamo felici di lavorare con Creative Commons per portare un modo di pensare fresco e collaborativo sulle licenze di proprietà intellettuale agli autori e agli artisti di ogni genere. Siamo onorati che i pensatori creativi ovunque scelgano di usare strumenti Microsoft per dare forma alle proprie idee. Lavoriamo per rimuovere le barriere alla condivisione di idee tra confini e culture e offriamo questo strumento di copyright in questo quadro”.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
22 giu 2006
Link copiato negli appunti