In galera il creatore di Melissa

In galera il creatore di Melissa

20 mesi di carcere e 5mila dollari di multa per l'autore del primo worm capace di diffondersi rapidamente su scala planetaria. Pena ridotta perché ha collaborato. Una condanna unica per un virus writer
20 mesi di carcere e 5mila dollari di multa per l'autore del primo worm capace di diffondersi rapidamente su scala planetaria. Pena ridotta perché ha collaborato. Una condanna unica per un virus writer


Newark (USA) – Il suo nome in pochi giorni ha fatto il giro della rete colpendo a destra e a manca, infettando milioni di computer. “Melissa” è stato il primo worm capace di diffondersi con estrema rapidità e ampiezza, un worm che nell’autunno del 1999 ha reso palesi i pericoli delle vulnerabilità di certi software montati sulle macchine degli utenti internet. Ora il creatore di Melissa, David L. Smith, l’ex ingegnere di AT&T, è stato condannato.

Un tribunale di Newark, in New Jersey, ha infatti deciso che Smith deve pagare per la creazione di quel worm, che lui stesso definisce “un errore colossale”, e deve farlo scontando 20 mesi di carcere. Smith dovrà anche versare 5mila dollari di multa, ed altre sanzioni gli potrebbero essere comminate in un processo parallelo sui danni procurati dalle sue azioni la cui sentenza arriverà domani.

Smith ha rischiato grosso, perché le leggi federali americane prevedono possibilità di condanne fino a cinque anni di carcere, pena che non è stata applicata a quanto pare per l’ampia collaborazione riconosciutagli dalla polizia dopo l’arresto. A questo proposito le indiscrezioni sono tante, compresa quella secondo cui Smith avrebbe agevolato l’identificazione di una serie di altri “virus writer”, definizione con cui vengono descritti coloro che si dedicano alla realizzazione di virus informatici.

Va detto che l’enorme attenzione suscitata dal caso è soprattutto relativa al fatto che negli USA questa è la prima condanna al carcere per un creatore di virus. Si tratta dunque di una sentenza che da un lato si propone inevitabilmente come “deterrente” per i virus writer e dall’altro conferma l’orientamento delle autorità statunitensi: come si ricorderà proprio dall’FBI e dal Ministero della Giustizia americano giunsero le maggiori pressioni sulle autorità filippine quando fu individuato nelle Filippine l’autore di un altro worm ad altissima diffusione, LoveLetter (ILoveYou) , pressioni che miravano alla condanna o alla consegna dell’untore informatico.

Melissa, nome con cui Smith ha battezzato il suo worm perché uguale a quello di una spogliarellista di cui si era invaghito, ha fatto storia. Dopo essere emersa come codicillo capace di rimbalzare da un Outlook Express ad un altro, infestando con il proprio software malevolo quantità impressionanti di computer in tutto il mondo, Melissa si è evoluta in una serie di mutazioni che le hanno concesso per lunghe settimane di rimanere al centro delle attenzioni degli osservatori antivirus e di tutti coloro che hanno a cuore il buon funzionamento della rete.

Dopo il carcere, Smith non potrà avvicinarsi ad un computer collegato ad internet o a qualsiasi rete informatica per almeno tre anni.

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Pubblicato il
3 mag 2002
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