Censurare e tagliare film? Illegale!

Censurare e tagliare film? Illegale!

Questa l'opinione di un giudice statunitense che ha condannato per violazione del diritto d'autore alcune società che tagliano i film e li rivendono in versione per famiglie. Senza sesso o nudità
Questa l'opinione di un giudice statunitense che ha condannato per violazione del diritto d'autore alcune società che tagliano i film e li rivendono in versione per famiglie. Senza sesso o nudità

Denver (USA) – La Sunrise Family Video è una delle tre aziende dello Utah che tagliano le scene più piccanti dai film per riproporli alla audience di questo stato americano, in cui risiedono molti mormoni, legati a rigidi precetti religiosi e morali.

Nel 1998, l’azienda è finita al centro delle cronache per aver rimosso tutte le scene vagamente erotiche dal kolossal Titanic : un gesto etico, secondo le società, ma che il giudice distrettuale Richard Matsch di Denver ha considerato una violazione del diritto d’autore .

Spinto da una denuncia firmata da ben 16 registi statunitensi, tra i quali spiccano i nomi di Martin Scorsese e Steven Spielberg, Matsch ha emesso questa condanna ed ha determinato un importante precedente giuridico: “Adesso gli spettatori possono stare più tranquilli”, ha immediatamente commentato Michael Apted, presidente dell’Associazione dei Registi Statunitensi, “perché sono sicuri di vedere esattamente ciò che l’artista ha voluto offrire nel proprio film”.

La censura operata dalle aziende nello Utah, secondo il giudice Matsch, non è un’azione di movie sanitizing , ossia di disinfestazione delle pellicole , ma un vero e proprio “danno irreparabile all’espressione artistica e creativa dei registi”. Il totale dei film finiti tra le mani dei censori, secondo quanto riporta l’agenzia AP , raggiunge la soglia dei 90 titoli.

I rappresentanti dell’insolita “industria della censura” si sono detti estremamente insoddisfatti e minacciano il ricorso. “È un tipico caso in stile Davide contro Golia”, ha detto Ray Lines, direttore di un’azienda implicata nel caso. “Continueremo a combattere”, ha aggiunto. Ma non sarà facile: il giudice Matsch ha ordinato l’ immediata chiusura delle attività di realizzazione, vendita e noleggio dei film censurati.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
12 lug 2006
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