La pubblicità blindata è qui

La pubblicità blindata è qui

L'idea di un brevetto Philips fa proseliti: uno dei principali network tv americani è sul punto di lanciare i nuovi superspot, quelli che l'utente è obbligato a visionare. Una mecca ad alto contenuto tecnologico per gli spot televisivi
L'idea di un brevetto Philips fa proseliti: uno dei principali network tv americani è sul punto di lanciare i nuovi superspot, quelli che l'utente è obbligato a visionare. Una mecca ad alto contenuto tecnologico per gli spot televisivi

Il sogno degli inserzionisti Tv di tutto il Mondo, quello di indurre gli spettatori televisivi a guardare i propri spot, è sempre più prossimo a concretizzarsi. A pochi mesi dall’ annuncio di Philips di un dispositivo per la blindatura della pubblicità dai network statunitensi arrivano le prime conferme: i principali operatori americani sono interessati ad adottarlo.

Mike Shaw, responsabile marketing dalla celebre emittente ABC , ha dichiarato alla stampa locale che le tecnologie per imporre la visione della pubblicità saranno un fattore estremamente positivo per l’industria televisiva: “saltare” gli spot promozionali è un’attività resa ancora più facile dai videorecorder digitali di nuova generazione, dal TiVO in poi, una capacità invisa ai grandi editori televisivi e naturalmente amata dal pubblico. Basta un clic sul telecomando, infatti, per evitare di sorbirsi quelli che spesso sono lunghi minuti di indesiderati spot promozionali.

Da qui, secondo ABC, la necessità di prendere provvedimenti , cosa che potrà avvenire solo con un accordo generale tra i principali attori del mercato. “Sarebbe davvero cosa buona e giusta”, ha detto Shaw, “se tutte le emittenti che forniscono videoregistratori digitali ai propri utenti s’impegnassero, ad esempio, a disabilitare la funzione di fast-forwarding “. Non è certo fantascienza, anzi è esattamente una delle funzioni descritte nel brevetto annunciato da Philips lo scorso aprile.

La nuova televisione, dunque, è digitale più che mai e proprio per questo, nella visione di Shaw, è ancora più controllabile . Impedire di saltare la pubblicità, ad esempio bloccando la possibilità di cambiare canale quando gli spot sono già iniziati, viene vissuta come la garanzia di un futuro più ricco. E le cose procedono: Ars Technica sostiene che sarebbero già in corso trattative della stessa ABC con alcuni produttori hardware ed emittenti locali per introdurre spot pubblicitari blindati .

I margini di guadagno per l’industria del settore potrebbero facilmente gonfiarsi a dismisura, ma come giudicare la situazione vista dal lato degli utenti? “Non penso che il motivo che spinge un consumatore ad acquistare un videoregistratore digitale”, dice sicuro Shaw, “sia esclusivamente quello di saltare la pubblicità: quel che conta è di poter vedere i propri programmi preferiti in piena flessibilità”.

Come noto, peraltro, le entrate pubblicitarie per la stragrande maggioranza dell’industria di settore sono la principale forma di profitto: “Gli utenti devono capire che non si possono saltare le pubblicità se si vogliono servizi sempre nuovi”, ha poi aggiunto il responsabile di ABC. Per farglielo capire, Shaw sembra pronto a togliere loro possibilità di controllo.

La chiara presa di posizione di ABC rappresenta un altrettanto evidente segnale da cogliere per capire il futuro dell’offerta televisiva: sovrabbondanza di contenuti, palinsesti personalizzati formati dai programmi “aggregati” dall’utente finale e, soprattutto, pubblicità obbligatoria .

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il 11 lug 2006
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