Videogiochi violenti, torna la paura

Videogiochi violenti, torna la paura

I timori mai sopiti per i contenuti di certi videogames ispirano una nuova proposta di legge negli USA che questa volta ha tutti i numeri per passare
I timori mai sopiti per i contenuti di certi videogames ispirano una nuova proposta di legge negli USA che questa volta ha tutti i numeri per passare


Washington (USA) – Amputazioni, decapitazioni, uccisioni violente, abusi sessuali, furti d’auto, assalti aggravati: sono questi i principali contenuti dei videogiochi che una proposta di legge americana intende mettere al bando o quantomeno impedire che possano finire nelle mani dei minori attraverso negozi e distributori.

A proporre la misura draconiana contro quello che viene definito un flagello è Joe Baca, deputato democratico californiano che è sostenuto da un drappello di altri 21 deputati, tutti decisi a far passare in Commissione Giustizia alla Camera dei Rappresentanti il testo chiamato “Protect Children from Video Game Sex and Violence Act of 2002”.

Se passasse, la legge impedirebbe ai negozianti e ai distributori di vendere ai minori quei videogame che da anni sono al centro dell’annosa polemica sulla pericolosità dei giochi. Sebbene sia evidente che la mancata possibilità di acquisto non si traduce automaticamente nell’impossibilità per un minore di entrare in possesso di un certo gioco, il divieto posto per legge finirebbe per riguardare una gran messe di games, compresi alcuni dei titoli più venduti in questi mesi.

La novità più importante rispetto a precedenti e poi naufragate proposte di legge è la severità per chi trasgredisce. Il negoziante che mettesse un game del genere nelle mani di un minore rischierebbe una multa di mille dollari dopo la prima denuncia e fino a 5mila dollari con 90 giorni di carcere per le eventuali denunce successive.

“Quando i bambini giocano con i videogame – ha affermato Baca – assumono l’identità dei personaggi del gioco e alcuni di questi sono assassini, ladri, violentatori, tossicodipendenti e prostitute. Vogliamo davvero che i nostri figli assumano il ruolo di un omicida di massa o di un ladro di automobile mentre siamo al lavoro?”

Quello sui videogiochi violenti è un dibattito accesissimo in mezzo mondo e ci sono paesi, come l’Australia, in cui certi titoli vengono censurati “a monte” e non vengono venduti nemmeno agli adulti.

E negli USA vi sono stati, come la Georgia, che già proibiscono la vendita di videogiochi violenti ai minori, ed è questo uno dei motivi che fa apparire come probabile un veloce iter e una rapida approvazione della proposta di legge. Vi sono comunque anche sentenze, come quella sulla strage della Columbine High School che invece assolvono i videogiochi.

Di interesse a questo proposito il commento di Manrico Corazzi di PI pubblicato qui .

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Pubblicato il
8 mag 2002
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