Palm Computing/ PalmOS, il re dei palmari

Palm Computing/ PalmOS, il re dei palmari

di M. Corazzi. Da qualche parte dovevamo pur cominciare. Facciamolo con il sistema operativo per palmari più diffuso, un punto di riferimento per i molti agguerriti concorrenti
di M. Corazzi. Da qualche parte dovevamo pur cominciare. Facciamolo con il sistema operativo per palmari più diffuso, un punto di riferimento per i molti agguerriti concorrenti


Il sistema operativo ideato da Palm è giunto alla versione 3.5; è l’anima di oltre l’80% dei computer tascabili venduti in questi anni e ha raggiunto una certa maturità. Si attende a breve la versione 4.0; un elenco (ufficioso) delle nuove feature prevede: un generale miglioramento delle routine e delle API a disposizione, un potenziamento dei livelli di sicurezza, il supporto nativo per Bluetooth, l’implementazione di un File System virtuale, un Hotsync Interrupt Manager (per la gestione del resume delle procedure di sincronizzazione interrotte), un affinamento del supporto USB e delle applicazioni incluse.

La caratteristica più singolare di PalmOS è certamente il software di digitalizzazione Graffiti, che permette l’inserimento del testo scritto sul display del palmare tramite la penna in dotazione. L’idea originale è: perché costringere il rigido silicio ad adattarsi al più flessibile carbonio? Piuttosto si può insegnare al carbonio (l’utente) ad adattarsi un po’ al silicio (il microchip). L’incontro tra le due diverse forme di vita avviene a metà strada, con reciproca soddisfazione e minori frustrazioni.

Per scrivere con Graffiti si ha a disposizione un’area suddivisa in due parti, una riservata alle lettere, l’altra ai numeri; i caratteri si scrivono in una forma semplificata molto simile a quella cui siamo abituati, ma molto più facile da riconoscere per PalmOS. L'help di Graffiti si può richiamare in qualunque istante I tempi di apprendimento sono veramente brevi, se si escludono alcuni simboli di uso molto raro che a volte costringono a recuperare il (comodo) help in linea. Se proprio si è alla disperazione un singolo tocco con la penna porta in primo piano una tastierina su cui si può “digitare” in modo forse più familiare (ce ne sono anche alcune realizzate da terze parti per adattarsi alle varie esigenze).
Diciamo che con un po’ di abitudine, integrando entrambi i sistemi, si riesce a scrivere un sufficiente numero di parole al minuto, ma chiaramente non a livello dattilografico.

PalmOS è in grado di gestire schermi monocromatici (a 4 o 16 tonalità di grigio), o a colori, (installati solo sui modelli più recenti e costosi), con risoluzione di 160×160 pixel (dimensioni fisiche all’incirca 6x6cm, più 2x6cm per l’area Graffiti). Il sistema è poco affamato di risorse: un paio di mega di ROM (o EPROM o FlashROM), e un paio di mega di RAM permettono un’usabilità completa e lasciano persino spazio per un po’ di capricci (inclusi e-books e giochini). Però un uso più intensivo richiede 8MB.

Il desktop contiene le icone delle applicazioni (visualizzabili in modalità “elenco” o “icone grandi”, per usare la terminologia Microsoft). I “file”, incapsulati in appositi database, sono accessibili solo tramite i programmi opportuni.
Di base con PalmOS 3.x vengono forniti: un’agenda che ha l’onere di ricordarci i nostri appuntamenti; un semplice blocco per gli appunti di testo; un gestore delle spese (veramente mediocre); un gestore di liste To-Do che personalmente trovo molto buono; un client di posta elettronica (assente da alcuni modelli, come il Palm m100) e utilità varie per la configurazione del sistema e per le impostazioni di sicurezza. Ecco come si presenta il desktop di un sistema PalmOS

Grazie alla longevità e alla diffusione di PalmOS è ormai reperibile software di ogni tipo: gli sviluppatori sono ormai circa 100.000 e lavorano alacremente nel settore commerciale, shareware e freeware, realizzando strumenti di produttività personale, applicazioni di word processing, web browser, news reader e mail client, gadget, miglioramenti e passatempo di ogni genere. Anche i tool di sviluppo stanno conoscendo una notevole fioritura, come vedremo nel seguito.

Il sistema permette la sincronizzazione con la controparte desktop/notebook tramite interfaccia seriale, USB e IrDA (ovviamente con velocità diverse). Tramite il PC si possono installare nuove applicazioni, gestire le rubriche, le liste ToDo, gli appuntamenti, i testi e gli altri archivi (inclusi quelli grafici). Esistono i conduit, speciali filtri/driver/convertitori, che permettono al software sul palmare di dialogare con il corrispettivo per PC.

PalmOS supporta la protezione dei dati privati e del palmare tramite password… è molto più di quanto si possa dire di alcuni sistemi operativi per PC.

Esistono driver e conduit per connettersi a Internet praticamente con tutto: tramite la culla (cradle in Inglese) e un PC già on line; sempre attraverso la cradle collegata a un modem esterno; oppure (la soluzione più pratica e utile) tramite un cellulare dotato di porta infrarossi o cavo dati.


Ma su quale hardware gira PalmOS?
Il cuore della generazione attuale è il microprocessore Motorola Dragonball (sì, proprio come il celebre manga/anime di Akira Toriyama), sia nella sua versione “liscia” che in quella EZ .

Questo microchip è capace di una potenza di 3.4 MIPS alla velocità operativa di 20MHz (ma sapete che molti lo overclockano con apposite utility? La mania non risparmia niente…). Opera alla tensione di 3V (due ministilo). Ha un bus interno a 32bit e uno esterno a 24bit per gli indirizzi… quindi può indirizzare… vediamo un po’… 16MB di memoria. Ma con particolari tecniche può supportare quattro di questi blocchi.

Integrati nel microchip troviamo: i controller del display LCD (che sarebbe in grado di gestire sino alla risoluzione di 640×512), il modulo per le comunicazioni seriali/IrDA (fino a 115kbps), contatori, timer (necessari anche per il campionamento), un modulo PWM a 8 bit per la riproduzione di suoni, un circuito per la gestione del consumo energetico in grado di spegnere selettivamente i moduli non usati (fantastico!).
'Il palmare più sottilè, come recita lo slogan 3Com. Indubbiamente un oggetto che qualunque professionista potrebbe sfoderare con nonchalance per fare colpo sui colleghi e sugli amici
Voci incontrollate sostengono che il futuro sia, invece, dell’Intel Strong ARM, (versione potenziata del chip RISC per applicazioni embedded più promettente dello scorso millennio), che viene già installato su alcuni handheld “concorrenti”.

E dove vengono (e verranno montati) questi microcervelli velocissimi?
Prima di tutto sui palmari 3Com : Palm III, Palm V e Palm VII.
Il modello più elegante, dedicato ai professionisti, è il Palm Vx, con 8MB di RAM. Il Palm III è forse il modello più diffuso, e la versione IIIc ha il display colore.
Nonostante la scarsa fantasia per i nomi, 3Com ha dalla sua un eccellente design, accompagnato da una dotazione di memorie Flash per l’aggiornamento del sistema operativo (accanto a cui possono trovare posto anche alcuni applicativi dell’utente), dalle batterie ricaricabili (non indispensabili, ma comode) e, per i modelli della serie V, da un robusto case in alluminio. Non lasciatevi ingannare dalle livree colorate: i Visor sono ottimi anche per il settore professionale, in particolare il velocissimo Platinum e il Prism (con display a colori)

Anche Handspring comincia ad avere la sua base di estimatori. I modelli proposti sono 4: la versione base si chiama Visor, e dispone di 2 MB di ram; un gradino sopra c’è Visor Deluxe, che ha 8MB di RAM (e ben 5 colorazioni che fanno molto iMac); per chi ha bisogno di prestazioni superiori c’è una versione potenziata, Visor Platinum; per chi ha bisogno del colore non solo sul case, ma anche nel display, c’è il Visor Prism. Le caratteristiche che contrappongono il Visor al Palm sono l’impossibilità di effettuare l’upgrade dell’OS (per l’assenza della FlashROM) a fronte dell’espansibilità, garantita da un porta denominata Springboard.
Sono già molte le applicazioni consentite dai moduli Springboard, che permettono di usare il Visor come cellulare GSM, dispositivo GPS, player MP3, telecomando universale, registratore, fotocamera digitale; esistono anche espansioni di memoria, unità di backup, modem GSM e non. Imminente il rilascio dell’adattatore CompactFlash . Inoltre i vari modelli del Visor sono tutti dotati di serie di cradle USB, anziché seriale.
I benchmark (eh sì, esistono anche per i palmari… quando si esagera…) mostrano una superiorità marginale dell’hardware Handspring su quello 3Com.
Se volete il supporto nativo per le CompactFlash andate a colpo sicuro con TRGPro
Il nascituro 3Com Palm m500-m505 garantirà una maggiore espansibilità e sembra intenzionato a colmare il gap prestazionale, anche se adotterà sempre un Dragonball EZ (clockato a 33Mhz).

Da TRG arriva un’altra alternativa a Palm. L’unico modello finora prodotto è il sobrio TRGPro dotato di slot CompactFlash; questa porta di espansione permette di montare anche il celebre drive IBM da 1GB (che è assurdo pensare di sfruttare a fondo su un palmare, ma che è ottimo per condividere i dati col portatile). TRG ha deciso di installare le memorie FlashROM. Purtroppo TRGPro è penalizzato da un look non troppo moderno.

Per chi non sa resistere al fascino del blasone, una buona notizia: anche Big Blue ha scelto PalmOS per i suoi computerini WorkPad. In pratica si tratta di un perfetto clone del Palm venduto a prezzi più competitivi. Un’interessantissima alterativa, specie considerando il taglio di memoria di 4MB che è un ottimo compromesso.

Poteva il gigante giapponese dell’intrattenimento lasciarsi sfuggire un mercato che acquisterà sempre maggiore importanza? Sottraendo qualche ingegnere agli estenuanti test di PS2 i manager della Sony sono riusciti a portare a compimento il progetto Clié . Il palmare del sol levante si presenta con un look abbastanza classico (che divide la critica) e ha in dotazione le espansioni Memory Stick e il brevettato Jog Dial.

Sta facendo capolino anche l’alternativa Symbol , ma al momento conosce una diffusione decisamente minore.


A questo punto la sete si sarà senza dubbio destata in voi, e vorrete saperne di più. Purtroppo una panoramica così ampia non può coprire tutti gli aspetti di un fenomeno di tale rilevanza, e alcuni protagonisti saranno inevitabilmente rimasti esclusi, alcune caratteristiche taciute, alcuni problemi sollevati e lasciati irrisolti.
Fortunatamente la rete accoglie un’infinità di risorse della comunità Palm grazie alle quali potrete approfondire la vostra conoscenza.

Vi ho già parlato del newsgroup it.comp.hardware.palmari che si distingue per la grande serietà e cortesia dei subscriber. Le consuete “hardwar” (cioè le contese su quale sia il migliore… “è il mio…” “no, no, è il mio”) sono qui combattute in punta di fioretto e con deliziosa ironia. Gianvincenzo, Giuseppe, Gianantonio, Salvo (soltanto i nomi, per la privacy) sono alcuni dei più validi punti di riferimento per i newbie… e non solo! L’aiuto di tutti è stato prezioso per la stesura di questo articolo.

Se cercate qualcosa di più internazionale sempre su Usenet non dovete far altro che rivolgervi a comp.sys.palmtops e (PalmOS only) comp.sys.palmtops.pilot; noterete subito che 3Com/Palm e Handspring/Visor interpretano la parte del leone.

Se invece preferite il web… visitate il webring di PalmOs che conta 803 siti.
Consiglio di cominciare il giro da PalmGear , con un vasto campionario di software da scaricare, ampiamente documentato e corredato di screenshot.
Si difendono molto bene anche FreewarePalm , e PalmBoulevard , una sezione di PDA Streets dedicata a PalmOS.

Non ricordate mai gli appuntamenti e le scadenze? Il palmare vi salverà la vita in più di un'occasione Non dimentichiamo i siti “cult” italiani: ItaPUG.ORG , la Chiesa Visor , Palmare.Net e Sit5 .
Per averli tutti a portata di mano… c’è il “ring-ettino” italiano … fantastica iniziativa!!!

Italian Palm User Group è un bacino di risorse decisamente valido; per l’accesso occorre una registrazione, ma sicuramente vale la pena.
La Chiesa Visor (non fatevi trarre in inganno dal nome, non c’è niente di blasfemo o maniacale) si presenta in un HTML decisamente scarno ed essenziale, e va direttamente al punto; si rivela particolarmente preziosa con i suoi tutorial che illustrano le operazioni più rocambolesche come il collegamento a internet.
Palmare.Net è a tutti gli effetti una rivista dedicata al mondo dei palmari (in generale, non solo di P:OS).
Sit5 ha la stessa impostazione, e riserva molte sorprese nei suoi link utili, che vi consiglio di esplorare a fondo. Inoltre potete acquistare anche software per PDA. Non male…

Merita un’occhiata anche la pagina dedicata al PalmPilot nel sito Craviotto.Net che ospita anche una tabella comparativa abbastanza aggiornata sui vari modelli disponibili, e una bella gif animata che li mostra in tutto il loro splendore.


E se invece di acquistare il software di altri o di scaricarlo dal web voleste realizzarlo per vostro conto? Quali alternative ci sono? Tonnellate, direi.

Per intraprendere questa carriera sarebbe bene che vi iscriveste all’area developers ospitata nei siti dei produttori (Handspring e Palm, tanto per cominciare). Questo da diritto a ricevere le newsletter e a scaricare le ROM dei palmari per effettuare i test (scoprirete nella prossima sezione dell’articolo come).

Uno degli entry point di questo universo parallelo è , che ha il pregio di parlare in italiano.
Se non vi spaventa l’inglese (ma per diventare sviluppatori non potete permettervi timori di questo genere) un altro punto di partenza valido è PalmSource .
Da qui potrete partire alla volta delle home page dei tool di sviluppo più usati su PalmOs.

Quello più famoso è sicuramente Code Warrior , un SDK con IDE integrato per C/C++ che ovviamente è indirizzato ai programmatori più esperti. Prodotto dalla Metrowerks, in realtà il pacchetto vanta versioni anche per molte altre piattaforme, ma per il sistema operativo palmare è giunto alla consolidata versione 7.0 e ha capacità veramente professionali.

Si stanno diffondendo soluzioni Pascal (ricordate il libro “The real programmers don’t use Pascal”?), Basic (ahimé), Java (ovvio) e addirittura Forth (un discendente del Fortran).

Una segnalazione particolare merita la pagina per gli sviluppatori di moduli Springboard , ovviamente ospitata nel sito Handspring.

Giocare a scacchi contro il palmare? Si può grazie all'ottimo PocketChess di Tiniware: solo 15$ per la registrazione! E, come vedete, già dalle prime mosse può mettere in crisi, anche al livello più basso Se prima di avventurarvi volete avere un’idea di cosa si possa fare con PalmOS rivolgetevi al sito della Aether Sotware . Grazie alla collaborazione di Allen Male, International Sales Manager, ho avuto modo di apprezzare il range di applicazioni professionali e industriali implementate su questi handheld.

La Aether Software basa la sua linea produttiva sulle reti wireless e sui lettori di codici a barre, ed è incredibile vedere quante attività questa filosofia sia in grado di abbracciare e sorreggere. AIM (Aether Intelligent Messaging) permette agli sviluppatori di realizzare sistemi W-LAN senza conoscere la struttura fisica sottesa; in pratica un protocollo di alto livello accompagnato a un driver. Queste tecnologie sono state integrate nel tool di sviluppo proprietario Scoutbuilder .

Tra i pacchetti che ho avuto modo di esaminare elencherò solo quelli che mi hanno colpito di più.

Un’applicazione particolare consente alla U.S. Postal Service di tenere traccia del materiale spedito per via aerea, contrassegnato da codici a barre. Grazie a questo sistema è possibile combattere le inefficienze e ottimizzare il sistema di spedizioni: gli addetti non devono fare altro che passare il palmare accanto ai pacchi. Una comodità del genere (e il relativo incremento di efficienza) sarebbe sicuramente benvenuta anche in Italia.

Non poteva mancare il supporto client e server-side per applicazioni di e-commerce, che consente transazioni sicure e effettua in modo automatico il web clipping, cioè il ridimensionamento e l’adattamento dei contenuti delle pagine HTML all’uso su dispositivi portatili.

Infine due applicazioni che aiutano a migliorare la qualità della vita delle persone con problemi fisici, cioè la categoria che potrebbe trarre maggior giovamento dalla tecnologia e che spesso invece viene esclusa per un modo di vedere le cose particolarmente sciovinista da parte dei tecnici.

Express Fit è un’interfaccia grafica per i sistemi di regolazione degli apparecchi per audiolesi; grazie al Palm Pilot e questo software ora l’esperto può gestire le regolazioni del filtro alle varie frequenze con un’intuitiva interfaccia grafica (simile a quella degli equalizzatori grafici negli impianti stereo) e memorizzare il tutto sul server della rete wireless. Questi sistemi rimpiazzano i controller proprietari, spesso molto scomodi da usare per il display solo testuale e molto piccolo. Sembra che con questa tecnica il tempo necessario alla delicata operazione di taratura si sia ridotta del 75%.

Il sistema ScoutSync 3.0 permette la gestione di un database ospedaliero che tiene il medico costantemente aggiornato sulle condizioni dei pazienti che sta visitando, e permette di ridurre drasticamente la possibilità di errore umano nella somministrazione di medicinali (problema che sembra affliggere anche il sistema sanitario iperorganizzato degli States).


Il test del software sul palmare non rappresenta un problema: una rapida operazione di Hotsync e l’applicazione è pronta per essere messa alla prova. Indubbiamente, però, questo procedimento presenta degli inconvenienti: la consunzione delle batterie, il fastidio di dover cancellare un programma meno utile di quanto avessimo pensato prima dell’installazione.

E per chi programma tutto questo va moltiplicato per cento, per ogni volta che il sorgente viene ricompilato, con la non remota eventualità che un crash determini la cancellazione di dati importanti. Senza considerare l’impossibilità di effettuare il test su versioni diverse del S.O. e la costrizione di installare gli strumenti di sviluppo sulla stessa macchina con cui si vuole mantenere la sincronizzazione col palmare.

Fortunatamente una soluzione esiste, ed è semplicemente grandiosa: POSE , Palm OS Emulator, che permette di effettuare tutti i test desiderati senza infastidire l’hardware. Rapido, efficiente, è in grado di gestire le ROM di tutte le versioni di Palm OS e sono addirittura disponibili le skin per molti dei dispositivi esistenti.

La ROM può essere copiata sul PC tramite Hotsync: un ottimo metodo per essere sicuri che l’emulatore che stiamo usando sia compatibile con la macchina posseduta. L’operazione richiede solo pochi minuti, e grazie a poche semplici personalizzazioni sarà possibile testare anche le diverse configurazioni di memoria. In alternativa i developer registrati possono farne richiesta a mezzo FAX direttamente alla casa produttrice.

Un palmare sul desktop. Quella che vedete è la skin del Visor Deluxe Ice Il software permette anche la sincronizzazione e il collegamento a Internet. Le immagini che accompagnano questo articolo sono state catturate grazie alla funzione built-in dell’emulatore: uno strumento veramente potente e versatile che di certo gli altri sistemi operativi invidiano.

Devo ammettere che POSE ha un suo fascino intrinseco, e, oltre a permettere i test, fornisce una realistica preview delle funzionalità (e dell’estetica) di un dispositivo handheld; inoltre può essere a tutti gli effetti usato per le sue funzionalità, ammesso di non avere software di organizzazione personale più sofisticati a disposizione.

L’appassionato non si accontenta di espandere le potenzialità del suo palmare, e lo copre di gadget e regalini (come un fidanzatoa premurosoa). I più scontati si buttano sul settore dell'”abbigliamento”, cercando cover protettive, sleeve e agende: si va dal prèt a porter all’alta moda.
Alcuni si procurano improbabili leggii e sostegni che richiamano inevitabilmente la moda kitsch inaugurata dai cellulari.
Ovviamente c’è il “guscio” protettivo, simile a quello per i telecomandi, disponibile in diversi colori.
Non mancano gli styli (le penne) di ricambio, che tra l’altro sono spesso molto più chic di quella in dotazione (che prima o poi vi capiterà di perdere).
Per proteggere il proprio investimento si segnalano ogni tipo di fogli adesivi per il touch screen, soggetto a graffi e usura ed esposto alla polvere.

Manrico Corazzi

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Pubblicato il
6 feb 2001
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