Giuda/ Quegli irresistibili motori di ricerca

Giuda/ Quegli irresistibili motori di ricerca

Dal sito della satira - Un anno di chiavi di ricerca: come sono cambiate loro, come siamo cambiati noi. Anzi, voi - di Thomas .ufo.
Dal sito della satira - Un anno di chiavi di ricerca: come sono cambiate loro, come siamo cambiati noi. Anzi, voi - di Thomas .ufo.


Roma – In un attacco compulsivo notturno in cui non puoi fare a meno di controllare -esattamente come 6 anni fa sul tuo primo sito scritto col notepad – quanti accessi hai registrato quel giorno prima di andare a dormire, mi sono imbattutto nelle search string di Giuda di Giugno 2001.

Poniamo che un utente abbia digitato “Satira” su un motore di ricerca qualsiasi. Se fra i risultati comparirà (come dovrebbe essere) Giuda e se l’utente cliccherà il link, genererà una search string. Si tratta di uno strumento che dovrebbe essere molto utile ai webmaster per orientarsi su cosa cercano e su cosa vorrebbero trovare i suoi lettori.

Ovviamente c’é un ma. Un enorme ma: spesso per siti che contengono molto testo, le search string sono una fonte inesauribile di umorismo e di dubbi sulla rettitudine morale di chi naviga come della rettitudine dell’algoritmo di indicizzazione. Purtroppo ho avuto l’insana idea di aprire in due finestre le search string di Giugno 2001 di Giuda e quelle di Aprile 2002. Si è aperto davanti a me l’orrore più completo.

Un anno fa la prima chiave di ricerca era “immagini”. Centinaia di utenti erano arrivati su Giuda scrivendo la parola “immagini” su un motore di ricerca e premendo il tasto: “CERCA”. Un risultato inequivocabile e soddisfacente per un sito di satira ricco di vignette, direte voi. Beh non proprio: cosa si aspetta di trovare una persona che cerca in maniera così vaga “immagini”? Che immagini cerca? Riproduzioni di quadri famosi? Foto di romantici tramonti? O per lui, come sembra, una immagine vale l’altra? Vabbé, penso: sorvoliamo. Ma arriva la prima mazzata: nel confronto con i dati di Aprile 2002 non solo le “immagini” sono scivolate dal primo posto ma al primo ora c’é “Anna Falchi”. Che guarda tutti dall’alto verso il basso, in topless. Già, perché è “topless” la seconda parola più ricercata dai nostri lettori. Maledetti. Due anni e mezzo di satira gettati fra le tette di Anna Falchi.

Ma la situazione peggiora assai, così come lo sconforto, nelle posizioni di rincalzo della classifica. Un anno fa al quarto posto fra le parole più cercate campavano le “immagini divertenti”. Ora al quarto posto c’é “Rocco Siffredi”. Un risultato che mi ha irrimediabilmente gettato nel panico. Ho iniziato a pensare alle giornate passate a inserire meta tags, ho cercato senza esito spiegazioni psico sociali che stessero in piedi prima di gettarmi sul resto della classifica. Non l’avessi mai fatto.”Taricone nudo” cede infatti la settima posizione ad un più costoso e arrapante “Tanga”, crollando assieme a “Maria Antonietta nuda” nientepopodimeno che al 21mo posto della nuova classifica, dove ora si trova un “Grande fratello nudi” cumulativo, un po’ come i pacchi delle vecchie figurine, dove sono miscelati Mazinga Zeta con la seconda serie di Dragon Ball, tutti a metà prezzo.

Resistono anche dopo un anno all’ottavo posto gli “screenmates”, unica realtà a cui la satira sul Web in Italia deve – evidentemente – aggrapparsi. Anche perché gli “mp3” perdono ben quattro posizioni, proprio mentre “scherzi” e “ridere” escono definitivamente dalla classifica. Ma quali sono le nuove tendenze dei lettori? Cerco fra le new entry e una goccia di sudore gelido inizia a correre giù per la schiena; una di queste è “Berlusconi”. Un 19mo posto umiliante, quello del nostro Presidente del Consiglio, che è letteralmente sovrastato (argh!) nientepopodimeno che da “Monica Lewinsky” (al 9no) e dal leader religioso iraniano ayatollah “Khamenei” al 17mo. Scomodissimo quinto posto per i “calciatori nudi”: appena sotto “Rocco Siffredi”: auguri.

Ma c’é dell’altro, maledizione! “Giuda” esce dalla classifica e con lui anche le “seghe” e, a ruota, le “immagini porno”. Vacillo e cerco conforto nella ragione. Per questo trend, ho concluso dopo ore di silenziosa meditazione, la spiegazione è una sola: probabilmente i nostri vecchi lettori in seguito alle loro pratiche autoerotiche sono tutti diventati ciechi, oppure si sono trovati una donna offline e non hanno più bisogno di cercare la “figa” (era al quinto posto) sul Web; non a caso, assieme alla più ricercata zona pubica femminile, anche “cazzo” esce dalla classifica.

Fanno la sua comparsa al 20mo posto della nuova classifica “hot” – segno inequivocabile che i lettori non vedono l’ora di andare in vacanza con la/il loro partner (di cui sopra) in luoghi caldi – ma anche i “cartoni animati”. Ah, i cartoni animati! Il ritorno all’infanzia, la cara vecchia Venusia che lancia i componenti, Actarus che taglia in due l’astronave di Vega, Donzauker che si risveglia, Willy il coyote alle prese con la sua catapulta. Quanti ricordi!

Mi rinfranco un po’, e guardo come si chiude la nostra top twenty. La pazzia si impossessa di me quando vedo che all’ultimo posto, come al primo, c’é ancora lei: Anna Falchi, e al penultimo posto un inequivocabile “tettone” che richiama inequivocabilmente il “topless” già in seconda posizione.

Vi scrivo dopo un week end in cui ho cercato riposo fra gli affetti familiari per riprendermi dal trauma. I navigatori e le navigatrici sul Web cercano solo argomenti correlati al sesso? E’ per questo che un anno fa “tromb raider” era al 18mo posto era ora c’é un inequivocabile “www.tettone.com”? Qualcuno vuole farmi conoscere la persona che digita “www.tettone.com” all’interno del campo di ricerca di Yahoo o di Virgilio anziché nella barra degli indirizzi del browser? Vorrei conoscerlo, magari promettendogli tante tante “immagini” prese dalle “naked news” (a proposito, sono al 23mo posto) di “Anna Falchi” che, in “tanga” e “topless” mostra le sue “tettone” in compagnia di “calciatori nudi” ascoltando gli “mp3” dei “cartoni animati”.

Io vorrei cercare di capire.

Ma c’é una cosa che mi terrorizza: non vorrei scoprire che si tratta dello stesso pervertito che ha scritto l’algoritmo di indicizzazione dei più famosi motori di ricerca.

Giuda, il sito che non tradisce

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Pubblicato il
13 mag 2002
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