USA, una legge contro i social network

USA, una legge contro i social network

In via di approvazione un disegno di legge per bandire l'accesso ai servizi di social network da tutte le postazioni Internet pubbliche: scuole, istituzioni e biblioteche. Servirà a salvaguardare i minori, dicono i promotori
In via di approvazione un disegno di legge per bandire l'accesso ai servizi di social network da tutte le postazioni Internet pubbliche: scuole, istituzioni e biblioteche. Servirà a salvaguardare i minori, dicono i promotori

Washington (USA) – La Camera dei Rappresentanti ha approvato una legge, chiamata Deleting Online Predators Act , per bloccare l’accesso ai social network come MySpace da tutte le postazioni Internet pubbliche : scuole, biblioteche ed istituzioni. Servirà per tutelare i minorenni, hanno dichiarato i proponenti.

La proposta di legge, che dovrà trovare il via libera del Senato, vuole evitare che i minori sfruttino l’accesso a Internet “finanziato con le tasse dei genitori”, come afferma il parlamentare Mike Fitzpatrick, per collegarsi a qualsiasi comunità virtuale che offra servizi di comunicazione interpersonale . “Dobbiamo aiutare i genitori a proteggere i propri bambini fuori dalle mura domestiche”, sostiene Fitzpatrick: la difesa degli utenti minorenni è diventata un cardine fondamentale dell’azione dell’amministrazione Bush in materia telematica.

Secondo i legislatori americani, i servizi di social network stanno diventando sempre più pericolosi , poiché espongono gli utenti in tenera età al rischio di stupri e violenze . Questi reati verrebbero perpetrati dai moltissimi maniaci che, nell’ idea dominante nella sfera pubblica statunitense, si aggirano continuamente su Internet a caccia di nuove vittime. Negli ultimi mesi si sono verificati numerosi casi di violenze ed omicidi in qualche modo collegati a MySpace, la gigantesca comunità virtuale di proprietà del gruppo NewsCorp .

La proposta di legge, in base all’interpretazione del testo fornita da alcuni esperti, rischia di compromettere gravemente gli interessi di numerose aziende private che offrono contenuti e servizi online. La gamma di servizi potenzialmente pericolosi indicati dalla legge include qualsiasi sito che permetta agli utenti di “creare profili digitali, blog e pagine con informazioni personali” per “entrare in contatto ed interagire con altre persone”.

Una definizione estremamente ampia: siti come Blogger , così come numerosi forum e community digitali , rischiano di diventare irraggiungibili da qualsiasi postazione pubblica sul territorio statunitense. I dettagli tecnici riguardo alla strategia che il governo adotterà per attuare questo provvedimento, almeno fino all’approvazione definitiva della legge, non sono ancora stati rilasciati.

Un sistema di filtri alla cinese è forse in arrivo anche negli Stati Uniti? Alcuni osservatori pensano proprio di sì. L’importanza che i servizi di connettività interpersonale stanno iniziando a guadagnare sta spingendo i governi di molti paesi occidentali ad adottare nuovi sistemi di sorveglianza per l’attività degli utenti.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
1 ago 2006
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