USA, rubati i dati personali di 13.000 utenti

USA, rubati i dati personali di 13.000 utenti

Il colpo è stato messo a segno sui database di una grossa società di recupero crediti, di cui si serve anche Ford. EPIC lancia l'allarme e pretende interventi legislativi immediati
Il colpo è stato messo a segno sui database di una grossa società di recupero crediti, di cui si serve anche Ford. EPIC lancia l'allarme e pretende interventi legislativi immediati


Detroit (USA) – Oltre 13.000 clienti di una nota società di recupero crediti statunitense, Experian, sono stati vittima della sottrazione di dati personali – incluso il numero di sicurezza sociale, l’indirizzo, il numero di conto e l’elenco storico dei pagamenti – da parte di cracker ancora ignoti che si sono infiltrati nel database dell’azienda.

Ford Motor Credit (FMC), l’istituto di credito del noto colosso automobilistico che si appoggia sui servizi di Experian, ha appena avvisato per lettera dell’accaduto tutte le persone coinvolte. FMC sostiene che l’incursione di cracker negli archivi di Experian potrebbe essere avvenuta in un periodo compreso fra l’aprile del 2001 e lo scorso febbraio…

I difensori della privacy sostengono che questo è l’ennesimo esempio di come le misure di protezione adottate nel paese siano insufficienti e mettano ogni giorno a repentaglio, spesso all’insaputa degli stessi cittadini, le informazioni personali e i dati sensibili di milioni di persone.

FMC ha spiegato che i cracker, al fine di ottenere l’accesso all’archivio dei clienti di Experian, hanno utilizzato un software illecito che simulava un accesso proveniente dagli uffici della stessa FMC.

L’FBI, che sta investigando in stretta collaborazione con Ford, per il momento non sembra seguire nessuna pista in particolare.

L’Electronic Privacy Information Center ( EPIC ) sostiene che questa aggressione è soltanto l’ultima di una lunga serie. Il problema della protezione dei dati personali – ha affermato Marc Rotenberg, presidente di EPIC – sta divenendo una vera e propria piaga e minaccia le fondamenta stesse della società digitale. Rotenberg si dice convinto che sono necessari urgenti interventi legislativi per obbligare le aziende ad attuare seri piani di sicurezza che arginino il fenomeno.

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Pubblicato il
20 mag 2002
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