EMI infuriata per il disco dei Beachles

EMI infuriata per il disco dei Beachles

La major minaccia l'autore del mash up musicale tra canzoni dei Beatles e dei Beach Boys che spopola sul P2P. Il giovane si difende e lancia una campagna di boicottaggio sul suo blog: EMI è contro l'arte e contro gli artisti
La major minaccia l'autore del mash up musicale tra canzoni dei Beatles e dei Beach Boys che spopola sul P2P. Il giovane si difende e lancia una campagna di boicottaggio sul suo blog: EMI è contro l'arte e contro gli artisti

Midland (USA) – Clayton Counts , un giovane musicista statunitense, è nel mirino dei legali del gruppo discografico EMI . Counts è accusato di aver creato un particolarissimo mash up chiamato Beachles: Sgt. Pethouse : un miscuglio di suoni presi da Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles e Pet Sounds dei Beach Boys. L’album, nato dalla fusione digitale di due pietre miliari della storia del rock, è stato diffuso gratuitamente attraverso blog e reti P2P.

Secondo i legali di EMI, l’autore del mash up viola le vigenti leggi internazionali sul copyright e rischia gravi conseguenze penali. Il caso si è quindi trasformato nell’ennesima rappresentazione della lotta di Davide contro Golia: Clayton ha approfittato della propria notorietà online per lanciare una durissima campagna di boicottaggio contro i prodotti discografici del gruppo EMI.

“Mi vogliono rovinare e mi hanno minacciato, senza scherzi, di denunciarmi alla grande”, dice Clayton. Gli avvocati pretendono d’impugnare “tutte le informazioni su ogni singolo indirizzo IP che ha scaricato il mash up”, si legge sulla richiesta d’aiuto pubblicata dal musicista. “Non ho mai venduto una copia dei Beachles, è pura arte”, si difende Clayton, “e le vendite degli album originali dei Beatles e dei Beach Boys non possono esserne state intaccate in alcun modo: la gente, dopo aver ascoltato il mash up, vuole ascoltare e comprare gli originali!”.

“Le major non fanno che punire chiunque gioisca dell’arte e della musica”, dice l’artista, “perciò mi domando quale tipo di sforzo abbia mai fatto EMI per promuovere l’arte, tranne appiattire il panorama musicale e sporgere denunce a persone innocenti”. Le dichiarazioni di Clayton stanno facendo il giro della blogosfera internazionale grazie ad una segnalazione apparsa sul frequentatissimo sito BoingBoing . La minaccia sull’ottenere tutti gli indirizzi IP di chi ha scaricato il particolarissimo album di Clayton Counts è piuttosto insolita e c’è chi ritiene che EMI non arriverà a questo punto.

Il disco dei Beachles, rimosso dal blog dell’autore, continua comunque a circolare sulle maggiori reti P2P globali. “Non ho soldi per affrontare le spese legali necessarie a difendermi da una multinazionale senza volto, senza cuore e senza alcun briciolo di umanità o rispetto per l’arte”, si legge sul blog, “ma conto sull’aiuto degli ascoltatori dei Beachles e su chiunque abbia a cuore la libertà d’espressione e di pensiero”. L’autore pensa che non ci sia nulla di male nel creare nuova musica, specie se si tratta di remix o di mash up basati su materiale protetto da copyright. A patto che le nuove opere non creino alcun danno agli artisti: “È tempo che i DJ e le persone di tutti i giorni inizino a farsi sentire contro le major e contro l’industria discografica”, conclude, “non ne possiamo più della vostra musica fatta solo per i soldi”.

Tommaso Lombardi

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
11 set 2006
Link copiato negli appunti