Statua Libertà protetta dalla biometria

Statua Libertà protetta dalla biometria

Chi si imbarca a Battery Park ha una sorpresa: gli viene fatta una fotografia che un software analizza e confronta con un database di pericolosi ricercati
Chi si imbarca a Battery Park ha una sorpresa: gli viene fatta una fotografia che un software analizza e confronta con un database di pericolosi ricercati


New York (USA) – Alla ACLU, l’associazione per i diritti civili, la cosa non va giù ma pare invece sia stato accolto quasi con entusiasmo l’annuncio delle autorità di New York di voler imporre una scansione del volto a tutti coloro che intendono visitare la Statua della Libertà, una delle più importanti “attrazioni” della Grande Mela, ogni anno méta di milioni di turisti.

L’operazione, condotta dal governatore dello Stato di New York George Pataki insieme alla ormai celebre azienda del face scanning Visionics Corporation, mira evidentemente a rendere più sicura la Statua, che già gode di una sorveglianza senza precedenti. Le tecnologie introdotte sono già al vaglio dall’Esercito americano e se ne parla anche per nuovi servizi di sicurezza via telefonia mobile .

A quanto pare, la decisione di installare telecamere pensate per la fotografia del volto in corrispondenza dei metal detector che precedono l’imbarco sulle navi che portano all’isola della Statua della Libertà, è stata presa a seguito di informazioni trasmesse dall’ FBI alle autorità locali di pubblica sicurezza.

“Esamineremo ulteriormente la tecnologia di riconoscimento del volto – ha affermato Pataki – per vedere se non sia possibile utilizzarla anche in altre zone della città”.

Come noto, Visionics sfrutta un sistema ottico che scompone l’immagine del volto in un numero elevato di punti tra i quali viene scelta una certa quantità di “punti caratteristici”. Sono questi, tradotti in codice binario, ad essere poi ricercati nel database dell’azienda, che contiene i “punti caratteristici” di ricercati e sospetti.

La ACLU , da sempre pesantemente critica sui sistemi di controllo del volto, ha stigmatizzato l’operazione affermando che si tratta non solo di una tecnologia inefficace ma anche di un “insulto alle genti americane”.

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Pubblicato il
27 mag 2002
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