Un giudice che tollera gli hacker

Un giudice che tollera gli hacker

In Nuova Zelanda un magistrato crede al racconto di un uomo che aveva collaudato i sistemi di sicurezza di una banca, elencando tutte le falle all'istituto. Denunciato, ha temuto il peggio
In Nuova Zelanda un magistrato crede al racconto di un uomo che aveva collaudato i sistemi di sicurezza di una banca, elencando tutte le falle all'istituto. Denunciato, ha temuto il peggio

Wellington (Nuova Zelanda) – Non capita spesso che uno smanettone che si intende di sicurezza informatica e che mette le proprie conoscenze al servizio di un istituto bancario riesca a cavarsela senza condanne dopo essere stato denunciato e dopoché il proprio computer è stato sequestrato dalle forze dell’ordine. Eppure questo è proprio quanto accaduto, come racconta il New Zealand Herald .

In buona sostanza il 39enne Gerasimos Macridis aveva verificato che la Reserve Bank neozelandese soffriva di una serie di “falle”, sia presso la banca che presso una compagnia TLC a cui questa si appoggia. Ad entrambi i soggetti ha elencato le vulnerabilità e ha spiegato come ha eseguito i suoi test, dopodiché si è spinto a chiedere loro un compenso per quanto scoperto.

La reazione è stata invece una denuncia, con successivi perquisizione e sequestro dei suoi materiali informatici. In tribunale un sorpresissimo Macridis si è comunque dichiarato colpevole di accesso non autorizzato a sistemi informativi di terzi e, nonostante vecchi precedenti che gli ascrivevano azioni non proprio cristalline sul piano informatico, il magistrato ha creduto nella sua buona fede e ha deciso di archiviare il caso senza una condanna. Una sorpresa ancora maggiore, probabilmente, per lo smanettone neozelandese.

Vedi anche l’ articolo di The Register sull’argomento.

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Pubblicato il
29 set 2006
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