Berlino: sì a Linux no a Microsoft

Berlino: sì a Linux no a Microsoft

Il Governo tedesco annuncia una partnership a tutto campo con IBM e SuSE per portare sistemi open source sulle infrastrutture della PA e ridurre così la dipendenza dalle tecnologie proprietarie di Microsoft. Assalto all'arma bianca
Il Governo tedesco annuncia una partnership a tutto campo con IBM e SuSE per portare sistemi open source sulle infrastrutture della PA e ridurre così la dipendenza dalle tecnologie proprietarie di Microsoft. Assalto all'arma bianca


Roma – Arriva da Francoforte la clamorosa notizia della decisione del Governo tedesco di ridurre la propria dipendenza tecnologica dai sistemi proprietari di Microsoft, una decisione condita da una importante partnership con IBM per portare sulle infrastrutture della Pubblica Amministrazione i sistemi open source.

La scelta tedesca, a pochissime ore dall’annuncio ufficiale proveniente proprio dal Governo, è apparsa fin da subito come una delle più pesanti per Microsoft, da tempo tesa a conquistare i sistemi delle Pubbliche Amministrazioni europee.

A sugellare l’intesa con IBM e a rendere chiaro il peso e il significato di quanto è accaduto ci ha pensato il ministro dell’Interno Otto Schily secondo cui l’utilizzo di sistemi basati sull’open source di Linux e non più Microsoft porterà non solo ad un risparmio nelle spese ma anche ad un aumento della sicurezza delle infrastrutture telematiche della Pubblica Amministrazione, tanto a livello federale che locale.

Senza nominare esplicitamente Microsoft e senza specificare i termini economici dell’accordo con IBM, Schily ha infatti dichiarato che “stiamo innalzando la sicurezza informatica evitando una monocultura e stiamo diminuendo la nostra dipendenza da singoli fornitori. E quindi diventiamo leader nel creare una maggiore diversità nel mondo informatico”.

L’accordo, che integra anche una intesa con il distributore Linux SuSE, prevede che IBM offra degli sconti al Governo tedesco per l’acquisto di computer dotati di Linux proveniente, appunto, da SuSE .

Dopo l’annuncio di Schily, che sta circolando con grande rapidità nella comunità open source già in queste prime ore, la divisione tedesca di Microsoft si è limitata a comporre una piccata reazione per bocca di Thomas Baumgaertner, uno dei suoi portavoce, secondo cui il Governo tedesco sta seguendo una rotta bocciata dalle proprie analisi di settore.

“I loro stessi studi – ha affermato il portavoce – dimostrano che un ambiente totalmente realizzato con software Microsoft è superiore sia sul piano tecnico che sul fronte dei costi”. “Alla fine dei giochi – ha continuato – riteniamo che Microsoft offra la migliore opzione per valore, integrazione, interoperabilità e supporto, senza complessità o dipendenza da servizi”.

Baumgaertner ha comunque voluto sottolineare come nonostante la scelta di “migrare a Linux” operata dal vertice della PA germanica, il Governo tedesco rimanga al momento uno dei più importanti clienti per i prodotti Microsoft.

Va detto che l’annuncio di Schily, senz’altro clamoroso e destinato con ogni probabilità a “fare scuola” in altre PA europee, non arriva del tutto inatteso. Basti pensare ai passi avanti compiuti dall’open source anche al Parlamento tedesco, il Bundestag, peraltro già bersaglio di una petizione che spinge per l’adozione di software open source.

Occorre anche sottolineare che vi sono anche altre PA nel mondo, come quella peruviana , che sembrano dirigersi rapidamente verso Linux e che anche in Italia, come noto, è in Parlamento una proposta per l’adozione del Software Libero nella PA del nostro paese.

Dopo la decisione tedesca la strada per Microsoft nel settore pubblico non sembra più in discesa.

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Pubblicato il
4 giu 2002
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