Uh uh! Symantec ha il brevetto dell'update

Uh uh! Symantec ha il brevetto dell'update

E lo ha già detto ai concorrenti nel mondo del software antivirus che utilizzano le funzionalità di live update. Symantec spera di ricavare royalty sui sistemi di update utilizzati dai suoi competitor. Ma punta a tutto il mondo dell'update
E lo ha già detto ai concorrenti nel mondo del software antivirus che utilizzano le funzionalità di live update. Symantec spera di ricavare royalty sui sistemi di update utilizzati dai suoi competitor. Ma punta a tutto il mondo dell'update


Web – Symantec ritiene che i propri brevetti ottenuti l’anno scorso le diano il controllo sulle tecnologie che prevedono l’update del software da remoto, in modalità “live update”.

L’azienda entra così a pieno titolo nella schiera delle società del mondo hi-tech che rivendicano brevetti più o meno su tutte le operazioni che un utente può compiere online interagendo o meno con un produttore.

Questo è quanto è accaduto con Amazon.com, negozione online che è riuscito ad imporre il proprio brevetto sul “clicca e paga”, ovvero sulla modalità che consente ad un utente registrato di infilare nel “carrello della spesa” con un clic i prodotti da acquistare e con un altro clic di portarseli a casa. Situazione simile quella con British Telecom, che un bel giorno ha scoperto di possedere brevetti, a suo dire validi negli Stati Uniti, per i link ipertestuali, in pratica per tutto ciò che è Web. Sullo stesso piano si possono infilare anche le pretese di E-Data, azienda che è riuscita a strappare denaro alla IBM, e non solo, per il proprio “brevetto sul download”. Per finire con la recente presa di posizione di AltaVista, il motorone convinto di poter rivendicare il brevetto sul “motore di ricerca”.

Non è chiaro perché Symantec abbia voluto attendere mesi dalla registrazione dei brevetti per comunicare lo “status” delle proprie tecnologie ma lo ha fatto ieri con intenzione, inviando una lettera di “annuncio” ai propri diretti competitors, in primis le aziende che producono software antivirus.


Proprio l’aggiornamento delle definizioni dei virus, necessario a mantenere attuali le capacità difensive di un software ad hoc, viene utilizzato da tutti i produttori, perché consente all’utente di cliccare su un tasto e vedersi aggiornare automaticamente il proprio sistema. Una comodità che d’ora in avanti si potrebbe dover pagare a Symantec.

Dai rivali finora sono arrivati pochi laconici commenti. McAfee (Network Associates) si è limitata ad affermare di non aver ancora analizzato i brevetti e dunque di non poter affermare alcunché. Trend Micro ha fatto notare di aver sviluppato una propria tecnologia e dunque “di essere al sicuro”.

Non è difficile immaginare che, qualora si creasse un conflitto tra produttori sulla materia, la regolarità dei brevetti Symantec sarebbe messa in discussione, come lo è stato per altri brevetti, giusto quelli sopracitati, che hanno “scosso” la Rete e i produttori.

E tutto questo potrà accadere, visto che Symantec ha già fatto notare che le funzionalità di aggiornamento non valgono solo per l’industria antivirus, ma anche per tutti gli aggiornamenti che riguardano database, programmi, grafiche e audio. Tutto insomma.

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Pubblicato il
9 feb 2001
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