Italia? Indietro su banda larga e tariffe

Italia? Indietro su banda larga e tariffe

Questa la constatazione del Commissario Viviane Reding, che ha evidenziato i livelli di arretratezza della copertura della nostra banda larga e la pesantezza del caro-roaming
Questa la constatazione del Commissario Viviane Reding, che ha evidenziato i livelli di arretratezza della copertura della nostra banda larga e la pesantezza del caro-roaming

Roma – Un livello “inadeguato” e “preoccupante” di copertura della banda larga e tariffe “scandalosamente alte” dei servizi di roaming nella telefonia mobile sono le amare considerazioni che Viviane Reding, commissario europeo responsabile per la società dell’informazione e i media, ha espresso martedì al Senato durante un’audizione davanti alle Commissioni congiunte di Istruzione, Comunicazioni e Politiche Comunitarie.

“La copertura della banda larga – ha evidenziato la Reding – è pari all’87%, vale a dire una percentuale molto più bassa della media dell’Unione europea ed ovviamente inadeguata per lo sviluppo di applicazioni avanzate”. All’attenzione del commissario, la concentrazione dell’accesso al broadband nelle aree urbane, in contrasto con una copertura inferiore alla media nelle zone rurali (44% contro 65%). L’Italia resta pertanto al di sotto della media dell’Europa dei 15, il cui tasso di penetrazione è superiore al 16% (mentre nella nostra penisola non si supera il 13,2%).

Altro punto critico delle nostre telco, la capacità di investire: “Mentre la percentuale degli investimenti connessi alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione sul totale della ricerca e sviluppo – ha proseguito Viviane Reding – è solo leggermente inferiore alla media europea (25%), gli investimenti complessivi in ricerca e sviluppo da parte delle imprese sono meno della metà della media (0,3%). In questo settore, meno investimenti in ricerca significano meno competitività. La riduzione degli investimenti privati nella ricerca è dunque particolarmente preoccupante, in quanto rischia di compromettere la solidità del settore e, nel lungo termine, la competitività dell’Europa rispetto ad altre regioni del mondo”.

Non è mancato un commento sui servizi di e-Government, forniti dall’Italia “in misura ben superiore alla media dell’Unione Europea (60% contro una media del 40%), ma l’uso di tali servizi va a rilento: se il loro utilizzo da parte delle imprese è simile a quello delle altre imprese europee, i cittadini vi ricorrono invece meno che nel resto d’Europa”. I cittadini, intesi come utenti residenziali, pagano probabilmente lo scotto di una copertura del broadband a macchia di leopardo: laddove la banda larga non esiste, non esisterebbe stimolo né incentivo ad avvalersi di una connessione Internet per fruire dei servizi reclamizzati dagli enti pubblici.

Telecom Italia
Sul fronte della telefonia fissa non potevano mancare osservazioni sulle ultime evoluzioni della riorganizzazione industriale di Telecom Italia . Il Commissario UE, precisando di non essersi mai espressa criticamente sul piano di riassetto dell’incumbent, ha dichiarato di essere interessata in merito, poiché “l’esperienza di Telecom Italia è importante per la Commissione, per gli effetti sulla concorrenza, ed è molto importante vedere come Telecom si muoverà, e se creerà più concorrenza”. E, allineata a quanto dichiarato dal Governo e dell’ Agcom , ha aggiunto che “bisogna muoversi per far funzionare meglio il mercato interno”.

Costi di roaming e tariffe
Come accennato, la Reding ha rivolto il suo sguardo anche al mondo della telefonia mobile, focalizzandosi sulle elevate tariffe praticate dagli operatori sui servizi di roaming. Una questione su cui non ha mai nascosto di voler lavorare a fondo per trovare una soluzione favorevole all’utenza . A livello europeo qualcosa si è mosso, ma il nostro Paese non sembra aver raggiunto la maturità per adeguarsi: “L’Italia dispone di una rete altamente sviluppata per la telefonia mobile e vanta uno dei maggiori tassi di penetrazione dell’UE, ma cosa succede se un utente italiano di telefonia mobile si reca in un altro paese europeo? Il livello di concorrenza non è certo lo stesso e le tariffe di roaming che deve pagare sono scandalosamente alte”.

Le tariffe al dettaglio per effettuare chiamate, ha precisato, sono mediamente cinque volte più elevate delle tariffe di base e quattro volte maggiori delle chiamate nazionali. Chi riceve chiamate paga invece tariffe da quattro a sei volte più elevate dei costi di base. “La mia proposta di abbassare le tariffe del roaming costituisce un esempio chiaro e di grande interesse per gli utenti, data l’importanza della telefonia mobile per gli italiani”.

Il commissario europeo ha quindi confermato la propria intenzione di valutare l’istituzione, a livello europeo, di un’Authority TLC basata sul modello delle banche e che all’inizio del prossimo anno presenterà le sue proposte di modifica dell’attuale quadro normativo europeo.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
12 ott 2006
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