AllofMp3: i nostri file sono del tutto legali

AllofMp3: i nostri file sono del tutto legali

Il più importante jukebox mondiale dopo quello Apple prende la parola: la nostra attività è legale e gli USA ci criticano solo per mettere nell'angolo la Russia. Annunciato un nuovo modello di business DRM-ready
Il più importante jukebox mondiale dopo quello Apple prende la parola: la nostra attività è legale e gli USA ci criticano solo per mettere nell'angolo la Russia. Annunciato un nuovo modello di business DRM-ready

Si dice che fatturi 20 milioni di dollari l’anno e che catturi il 14 per cento di tutte le vendite online di musica. Ora AllofMp3.com , negozio online russo letteralmente braccato dalle major occidentali, ha preso pubblicamente la parola per ribadire che il proprio negozio in Internet è perfettamente legale .

In una press conference a cui hanno partecipato non solo giornalisti da tutto il Mondo ma anche i discografici americani della RIAA , AllofMp3 ha ricordato che il 15 per cento di tutti i propri introiti finiscono nelle casse della ROMS , la società locale di raccolta dei diritti che avrebbe riconosciuto al sito la licenza ad operare. AllofMp3 sostiene che non è propria colpa se poi ROMS non distribuisce royalty ai produttori e agli artisti occidentali le cui musiche vengono vendute a palate dal sito, che come noto distribuisce interi album a prezzi stracciati compresi tra 1 e 2 euro l’uno.

Il sito non si pone dunque il problema che ROMS non abbia accordi per i diritti con i musicisti e gli editori della loro musica nel mondo, ma anzi sostiene di aver invitato ROMS a stringere queste intese e distribuire le royalty. Né AllofMp3 ha alcuna intenzione di approfondire le ragioni che lo rendono l’unico negozio online a poter decidere in totale autonomia i prezzi delle canzoni offerti al pubblico e le royalty per gli autori che ciascun pezzo dovrebbe prevedere.

E il negozio russo nega di voler commercializzare ad ogni costo le musiche occidentali , sostenendo di non farsi pubblicità nei paesi dai quali provengono molti dei brani che distribuisce. Ma non spiega come mai, allora, il sito sia disponibile anche in inglese e in molti casi la musica sia organizzata con classifiche e “raccoglitori” suddivisi per paese. Peraltro, secondo AllofMp3, sono molti i paesi nei quali l’attività del sito è legale in ogni caso, ma non dice quali sarebbero questi paesi.

AllofMp3, che dovrà fronteggiare l’ offensiva legale che i fonografici della federazione internazionale IFPI hanno avviato in Russia, ha anche attaccato gli USA . Secondo il sito, infatti, gli attacchi di Washington a Mosca sul fronte pirateria si devono al fatto che il Governo americano “sta usando strumentalmente AllofMp3 come questione per ottenere ulteriori concessioni dalla Russia”, in un momento delicato per l’ingresso di Mosca nell’Organizzazione mondiale del commercio ( WTO ).

Le dichiarazioni del negozio russo non risparmiano le major occidentali , sostenendo che “le imprese della discografia hanno poco rispetto per la maggiorparte dei musicisti. Sono focalizzati sul fare soldi per se stesse, non per gli artisti. A nostro modo di vedere, noi e gli artisti faremmo meglio ad organizzarci direttamente. Anzi, riteniamo che questo sia il futuro dell’industria musicale. Riteniamo che i produttori siano destinati a perdere importanza, non sparire ma ridursi, e che gli artisti avranno molta più libertà di controllare il proprio lavoro, libertà che perdono quando firmano certi contratti”. Che proprio AllofMp3 possa garantire questo diritto è tutto da vedere, visto che chi detiene i diritti dei brani che vende oggi non ha alcuna possibilità di fermare questo commercio.
Ad ogni modo, prima di concludere l’incontro via Internet con la stampa, il direttore generale del sito, Vadim Mamotin, ha voluto gettare un amo all’industria occidentale. “Siamo turbati dalla disputa in corso e riteniamo che questa abbia danneggiato il nostro business. Stiamo considerando una serie di opzioni per andare incontro a questi problemi, inclusa quella di appellarci a negoziati diretti con i produttori musicali. Per come la vediamo noi, le etichette hanno un problema con ROMS e, forse, con il governo russo. Ma denunciare AllofMp3 e chiedere al governo americano di farci pressione non è la soluzione. Loro (l’industria, ndr.) dovrebbe vederci come una opportunità”.

Difficile credere, commentano tutti gli osservatori, che le società che hanno portato il primo Napster alla chiusura possano essere disponibili ad accordarsi con il sito russo. D’altra parte, ha avvertito Mamotim, AllofMp3 ha tutta l’intenzione di proseguire le proprie attività a lungo: “L’industria della musica sta cambiando rapidamente, e così continueremo a cambiare anche noi”.

Che per il sito sia arrivato il momento di una svolta, comunque, lo dimostra il fatto che da qualche ora, e lo ha annunciato proprio Mamotim, AllofMp3 non può più accettare carte di credito avendo perso il suo account presso Visa , un fatto forse legato proprio alle pressioni degli Stati Uniti. Mamotim ha annunciato che ora AllofMp3 distribuirà musica gratis sostenuta dalla pubblicità , per la prima volta integrando sistemi DRM .

Con il nuovo sistema, gli utenti potranno usare sul proprio computer un software, chiamato Music for the Masses , che consentirà loro di scaricare quel che desiderano ma di poterlo ascoltare esclusivamente sul PC ove hanno scaricato i pezzi. Rimarrà comunque possibile, sostiene Mamotim, utilizzare altri sistemi di pagamento via Internet per acquistare musica che, in quel caso, rimarrà “trasportabile” anche su player mp3 portatili.

Quel che è chiaro è che per ora si tratta di un “tampone” alla chiusura dell’account Visa, sebbene AllofMp3 prometta che alla versione del software per Windows entro poche settimane seguirà una release dedicata agli utenti Apple.

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Pubblicato il
19 ott 2006
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