Elenco CAP inaccessibile su Poste.it? Accessibile altrove

Elenco CAP inaccessibile su Poste.it? Accessibile altrove

FSF Europe distribuisce online sul proprio sito l'elenco dei Codici di Avviamento Postale, strumento messo in vendita su Internet da Poste Italiane. E scrive a Gentiloni: si riapra l'elenco a tutti
FSF Europe distribuisce online sul proprio sito l'elenco dei Codici di Avviamento Postale, strumento messo in vendita su Internet da Poste Italiane. E scrive a Gentiloni: si riapra l'elenco a tutti

Si allarga la protesta contro la decisione di Poste Italiane di rendere l’elenco ufficiale in formato elettronico dei Codici di Avviamento Postale un servizio a pagamento disponibile solo su sistemi operativi proprietari, lasciando a disposizione gratuita la sola consultazione di singoli indirizzi. Free Software Foundation Europe ha raccolto il lavoro di alcuni sviluppatori e ha deciso di pubblicare l’elenco dei CAP, rendendolo nuovamente disponibile a chiunque.

“FSFE – si legge sul sito della celebre organizzazione – ritiene che i dati pubblici debbano essere universalmente accessibili senza alcuna discriminazione, quindi mette a disposizione del pubblico un file con l’elenco dei CAP (script SQL), recuperati in modo perfettamente lecito dal sito di Poste Italiane grazie al contributo di Cristiano Boncompagni, Ivan Sergio Borgonovo, Roberto Vichi”.

L’azione è qualcosa di più di un atto dimostrativo ed è infatti condito da una lettera aperta al ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni che la stessa FSFE ha promosso insieme a numerosi altri soggetti: Associazione Software Libero, Italian Linux Society, il gruppo UNIRE (UNIversità e Ricerca per l’E-government), il gruppo di lavoro LIBERO SAPERE del PdCI, la comunità utenti e sviluppatori di software geografico libero (GFOSS.it) e singoli cittadini.

Nella lettera, disponibile qui in PDF, si ricorda che in precedenza l’elenco completo era fornito gratuitamente non solo dal sito di Poste ma anche da quello del Ministero: ora non si trova su nessuno dei due spazi web, fatta eccezione per la possibilità di comprarlo a parte.

Secondo la lettera, l’iniziativa di chiusura sull’elenco non ha senso nella cosiddetta Società dell’Informazione : “Perché un’azienda con migliaia di indirizzi in archivio deve essere obbligata a rivolgersi a Poste Italiane per aggiornare il proprio indirizzario? Creando artificialmente scarsità di dati pubblici, Poste Italiane limita anche lo sviluppo di soluzioni software per le spedizioni e favorisce l’irrigidimento delle condizioni di monopolio”.

Da qui, dunque, l’idea di rendere accessibile a tutti l’elenco, “per poter difendere gli sviluppatori di software libero – spiega la lettera – che forniscono soluzioni alternative a quelle di Poste Italiane”. Progetti come Trovacap vanno evidentemente in questa direzione.

La missiva si chiude con la richiesta di rendere nuovamente disponibili a tutti, senza limitazioni, l’elenco ufficiale dei CAP in formato elettronico.

In attesa della risposta del Ministero, procede la petizione web per la “liberazione dei CAP” che, mentre scriviamo, ha superato di gran lunga le 1600 firme.

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Pubblicato il 20 ott 2006
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