Marijuana e informatica

Marijuana e informatica

Quanti appassionati di tecnologia e computing sono anche cultori di una pianta dichiarata illegale in Italia e in molti altri paesi?
Quanti appassionati di tecnologia e computing sono anche cultori di una pianta dichiarata illegale in Italia e in molti altri paesi?

Due piccole notizie che circolano in rete in questi giorni tornano a proporre il dibattito stantìo sulla diffusione del consumo della marijuana tra gli utenti informatici. La prima l’ha pubblicata BoingBoing riprendendo una notizia della polizia polacca.

In buona sostanza, pare che uno smanettone polacco di 17 anni abbia integrato nel case del proprio PC (vedi foto qui sotto) alcune piantine di cannabis indiana, riuscendo a dotarle di una fonte luminosa ad hoc e di una umidità studiata per consentire alle piante di crescere all’interno del case. La polizia lo ha scovato durante alcuni controlli. Il PC-serra, peraltro, funzionava regolarmente.

Il PC-serra Nelle stesse ore The Register ha parlato di un inglese di 37 anni fermato con 18 once di marijuana nella propria automobile. A quanto pare, nel suo navigatore GPS l’arrestato aveva inserito le coordinate di diversi campi nel paese dove si coltiva cannabis illegalmente. A quel punto la polizia avrebbe utilizzato Google Earth per individuare quattro coltivazioni e accusare l’indagato non solo per possesso di sostanze illegali ma anche per coltivazione illegale finalizzata allo spaccio.

Stando all’e-zine britannica, l’uomo ora rischia 59 anni di carcere in quanto recidivo.

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Pubblicato il
24 ott 2006
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