Open source, un sistema di valutazione europeo

Open source, un sistema di valutazione europeo

Viene cofinanziato dall'Unione Europea il lavoro di un consorzio di imprese e università che si occuperà di sviluppare strumenti di valutazione del codice sorgente
Viene cofinanziato dall'Unione Europea il lavoro di un consorzio di imprese e università che si occuperà di sviluppare strumenti di valutazione del codice sorgente

Bruxelles – Capire se e come, e perché, un’impresa europea debba dotarsi di uno strumento open source: questo è il cuore del progetto co-finanziato dall’Unione Europea e da un gruppo di imprese ed università che fanno capo al consorzio Software Quality Observatory for Open Source Software (SQO-OSS) .

Il Consorzio sfrutterà il co-finanziamento dell’Unione Europea e dei molti soggetti che ne fanno parte per sviluppare strumenti capaci di passare al setaccio il codice open source e stabilire benchmark di valutazione delle applicazioni aperte. Lo scopo è far sì che le imprese prendano consapevolezza del valore e del livello di questi strumenti e di come possano essere adottati in ambienti produttivi.

“Il progetto – spiega il Consorzio – intende farsi carico degli ostacoli che si frappongono all’adozione del software open source, e dimostrare che il software gratuito, e di cui viene pubblicato il codice sorgente, può superare per capacità il software costoso e di marca”.

Più nel dettaglio, il Consorzio si occuperà di:
– fornire una piattaforma di valutazione della qualità con sito web dedicato
– sviluppare un insieme di parametri software basati sugli indicatori di qualità provenienti dai dati presenti nel repository dei progetti aperti
– pubblicare un insieme di applicazioni open source, categorizzate in base alla loro qualità
– rilasciare questi elementi sotto licenza BSD per stimolare l’interesse delle imprese.

L’iniziativa guidata dalla Athens University of Economics and Business a cui partecipano soggetti di mezza Europa, ricorda da vicino una iniziativa statunitense varata lo scorso gennaio per tenere sott’occhio la qualità e la sicurezza dei software a codice aperto. In entrambi i casi lo scopo è di pubblicizzare le qualità del software open source presso il pubblico e, in particolare, le aziende, oggi spesso ancora restie a valutare le alternative al software proprietario.

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Pubblicato il
24 ott 2006
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