EU, Sony mette al bando le PSP giapponesi

EU, Sony mette al bando le PSP giapponesi

In UK il colosso nipponico ottiene un'importante sentenza sulle esportazioni delle PlyaStation Portable in Europa. La decisione della corte, valida per l'intera Unione, potrebbe estendersi anche alla PS3
In UK il colosso nipponico ottiene un'importante sentenza sulle esportazioni delle PlyaStation Portable in Europa. La decisione della corte, valida per l'intera Unione, potrebbe estendersi anche alla PS3

Londra – Con l’ennesima vittoria legale di Sony contro chi modifica ed esporta senza autorizzazione le proprie console, un giudice inglese ha vietato alla società Lik Sang di Hong Kong di vendere in Gran Bretagna e nel resto dell’Unione Europea le versioni giapponesi della PSP.

Il giudice sostiene che l’esportazione verso il Regno Unito di console da gioco destinate al mercato giapponse viola le proprietà intellettuali di Sony e le normative sulla sicurezza del paese importatore. Reati che, come precisa lo stesso magistrato, sono tali in tutta l’Unione Europea.

Lik Sang ha tentato di difendersi sostenendo che ad Hong Kong non esistono le restrizioni sull’import/export previste dai paesi europei. Il tribunale londinese ha però replicato sostenendo che le leggi europee si applicano a tutte le merci importate nella UE dall’estero.

La sentenza, che mette fine a una disputa durata un anno, si prefigura come un importante precedente legale per tutta l’Unione . Con questa nuova carta in mano, Sony spera che nel futuro le sarà più semplice bloccare il traffico di console d’importazione.

Al momento non è chiaro se quanto stabilito dalla corte inglese interessi anche le PlayStation, ed in particolare l’imminente PS3 , ma Sony ha già lanciato il proprio monito.

“Faremo leva sulla piena portata di questa sentenza per fermare qualasiasi altro rivenditore che volesse esportare in Europa le nostre console”, ha dichiarato alla BBC un portavoce di Sony Computer Entertainment Europe.

La battaglia legale fra Sony e Lik Sang si sta peraltro svolgendo anche ad Hong Kong, dove il colosso giapponese ha accusato la piccola società asiatica di pubblicizzare i suoi prodotti “in modo disonesto” e “interferendo illegalmente con gli interessi economici di Sony”.

“Combattere contemporaneamente più cause legali in differenti paesi e pagare le salate parcelle degli avvocati è una situazione che rischia di schiacciare una piccola società come Lik Sang. Il solo obiettivo di Sony è quello di spingerci verso il baratro”, ha dichiarato Pascal Clarysse, marketing manager di Lik Sang. “Contrariamente ai loro reclami, non credo che Sony stia subendo dei danni a causa della nostra attività commerciale”.

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Pubblicato il
24 ott 2006
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