L'alternativa agli hard disk si chiama nanotech

L'alternativa agli hard disk si chiama nanotech

IBM svela una tecnologia in grado di offrire densità di memorizzazione oltre venti volte superiori a quelle di un hard disk. Alla base del sistema un vecchio concetto: quello delle schede perforate
IBM svela una tecnologia in grado di offrire densità di memorizzazione oltre venti volte superiori a quelle di un hard disk. Alla base del sistema un vecchio concetto: quello delle schede perforate

Zurigo (Svizzera) – Gli scienziati del laboratorio svizzero di IBM hanno annunciato di aver messo a punto una tecnologia per la memorizzazione dei dati in grado di immagazzinare l’equivalente di 25 DVD si di una superficie non più grande di un francobollo.

Il progetto, conosciuto con il nome in codice di Millipede , si è avvalso dei notevoli sviluppi compiuti dagli scienziati nel campo delle nanotecnologie per ottenere una densità di memorizzazione pari a mille miliardi di bit per pollice quadrato, oltre 20 volte quella offerta dai migliori hard disk oggi sul mercato.

Il dato più curioso è che il progetto di IBM sembra accostare alla più avanzata tecnologia un vecchio concetto applicato nei computer di oltre trent’anni fa: quello legato alle schede perforate. Come queste, il sistema di IBM memorizza i dati in trame di piccoli fori che vengono poi letti da una miriade di “aghi”: ma se i fori degli anni ’70 erano ben visibili a occhio nudo, quelli di IBM hanno un diametro di appena mezzo miliardesimo di pollice. L’altro vantaggio della tecnologia Millipede è che qui i buchi possono essere richiusi, così da garantire la riscrittura del medium.

I ricercatori di IBM sostengono poi che i dispositivi basati su questa tecnologia saranno relativamente economici da produrre grazie al fatto che i relativi chip potranno essere fabbricati con le attuali tecnologie già utilizzate dall’industria.

Peter Vettiger, a capo del progetto Millipede, sostiene che se negli ultimi decenni i dispositivi meccanici hanno progressivamente lasciato il passo a quelli elettronici – rispetto ai primi più veloci, economici e affidabili -, questo trend potrebbe essere invertito dall’arrivo delle tecnologie a scala molecolare, dove la frizione e il logorio agiscono in maniera differente.

Vettiger sostiene che questa sorta di micro-fori su cui si basa il sistema Millipede sono per loro natura molto più stabili e affidabili rispetto alle matrici di magneti su cui operano gli hard disk.

I primi prodotti basati su Millipede potrebbero vedere la luce, stando alle dichiarazioni di IBM, già intorno alla fine del 2005, e si rivolgeranno inizialmente al mercato mobile.

Le tecnologie rivali a Millipede però non mancano, molte delle quali consistenti in sviluppi tecnologici delle attuali memorie flash (come i chip 3D di Matrix Semiconductor ) o degli attuali media ottici e magnetici.

Uno dei colleghi di Vettiger è il premio Nobel Gerd Binnig, colui che insieme a Heinrich Rohrer inventò, nel 1981, il microscopio a scansione tunnel .

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Pubblicato il 12 giu 2002
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