Linux, Oracle vuol far le scarpe a Red Hat

Linux, Oracle vuol far le scarpe a Red Hat

L'azienda avvia un nuovo programma di supporto per Linux con cui intende deviare verso le proprie casse il flusso di introiti che oggi si riversa nelle casse di Red Hat. Quest'ultima, furiosa, ha annunciato battaglia
L'azienda avvia un nuovo programma di supporto per Linux con cui intende deviare verso le proprie casse il flusso di introiti che oggi si riversa nelle casse di Red Hat. Quest'ultima, furiosa, ha annunciato battaglia

Redwood Shores (USA) – Oracle ha appena varato un nuovo programma di supporto per Red Hat Linux, Unbreakable Linux 2.0 , che prevede servizi di assistenza a prezzi concorrenziali e sviluppo autonomo degli aggiornamenti di sicurezza. Per Red Hat , che da anni è partner del gigante dei database, l’annuncio di Oracle equivale ad un pugno sferrato in pieno stomaco.

Con il nuovo programma, Oracle è decisa a dirottare gli attuali clienti della sua (ex?) partner Red Hat verso i propri servizi di supporto, un business su cui poggia l’intera economia dell’azienda dal cappello rosso. Il colosso guidato da Larry Ellison ha anche annunciato che farà leva sulla licenza GPL per prendere il codice di Red Hat Linux e ridistribuirlo con il proprio marchio . L’obiettivo dichiarato di Oracle è quello di rendersi indipendente da Red Hat per lo sviluppo e la distribuzione delle patch di sicurezza.

“Oracle offre il suo programma Unbreakable Linux ad un prezzo notevolmente inferiore a quello chiesto da Red Hat per i suoi servizi di supporto”, si legge in un comunicato di Oracle. “Crediamo che questo possa servire per accelerare la diffusione di Linux. Allo stesso tempo, pensiamo sia importante non frammentare il mercato: per questa ragione conserveremo la compatibilità con Red Hat Linux”.

Prevedibile la reazione di Red Hat , che con parole arroventate ha accusato Oracle di voler creare un fork del proprio Linux enterprise senza aver prima valutato gli effetti “potenzialmente catastrofici” per i suoi clienti. Red Hat ha infatti detto chiaro e tondo che le proprie certificazioni hardware hanno valore solo per la versione originale della propria distribuzione : qualsiasi modifica apportata da terzi, infatti, “può inficiare la compatibilità con l’hardware e le applicazioni certificate per Red Hat Enterprise Linux”.

L’annuncio di Oracle si è già ripercosso negativamente sul valore azionario di Red Hat , che lo scorso gioverdì ha subito un ribasso di quasi il 25%. Nonostante questo, la società dal cappello rosso ha dichiarato che non intende ritoccare i prezzi dei propri servizi.

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Pubblicato il
30 ott 2006
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