La rete s'interroga su Bush

La rete s'interroga su Bush

L'ultima novità è una legge che sembra consentire alla Casa Bianca l'adozione della legge marziale in qualsiasi momento e in uno qualsiasi degli stati federali. Con conseguenze immediate sui diritti dei cittadini
L'ultima novità è una legge che sembra consentire alla Casa Bianca l'adozione della legge marziale in qualsiasi momento e in uno qualsiasi degli stati federali. Con conseguenze immediate sui diritti dei cittadini

Washington (USA) – Con un post apparso su Slashdot la rete negli States sta conoscendo una fiammata: parrebbe che l’amministrazione Bush sia riuscita a far approvare una legge che, in buona sostanza, consente al presidente di impiegare i soldati della Guardia Nazionale in qualsiasi stato federale nel caso sia ritenuto necessario per “sopprimere qualsiasi insurrezione, violenza locale, cospirazione o attività illegale”.

Stando ad un articolo che è stato ripreso da BoingBoing e che sta facendo il giro della blogosfera, il senatore democratico Patrick Leahy parla di “legge marziale” soprattutto perché l’azione federale può avvenire anche senza il consenso delle autorità locali, dal governatore dello stato eventualmente interessato in giù, un’opzione che scardina alcuni dei principi federali su cui si fonda il paese.

Il presidente americano A breve distanza dalle elezioni del Congresso americano è comprensibile che i blogger ora si interroghino su questa svolta voluta dal presidente George Bush (vedi foto). Basti pensare che la legge, tra le altre cose, facilita l’arresto di manifestanti, definiti “immigrati illegali”, “potenziali terroristi” o “indesiderabili”. “Sotto la coperta di una ventilata emergenza immigrazione (…) – si legge nell’articolo citato – campi di detenzione vengono costruiti sotto i nostri occhi, pensati per chiunque contesti l’agenda politica nazionale o internazionale dell’amministrazione Bush”.

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Pubblicato il
30 ott 2006
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