Terrorismo online, gli States non ce la fanno

Terrorismo online, gli States non ce la fanno

Lo dicono alcuni esperti, secondo cui in rete gira una propaganda anti-americana e filo-terrorista di matrice islamica contro cui Washington non fa nulla
Lo dicono alcuni esperti, secondo cui in rete gira una propaganda anti-americana e filo-terrorista di matrice islamica contro cui Washington non fa nulla

Washington (USA) – Una quantità crescente di siti che si richiamano all’Islam e che fanno propaganda pensata per fomentare l’odio verso gli Stati Uniti e i suoi partner occidentali ottiene un successo in rete che preoccupa alcuni esperti americani.

Stando ad un lungo articolo di Reuters molti di questi siti sono filo-terroristi ed inneggiano alla violenza. “Si tratta di un continuativo e mascherato indottrinamento che mira a creare una intera nuova generazione di militanti della guerra santa – sostiene Stephen Ulph, uno degli esperti della Jamestown Foundation , considerato un influente think tank di Washington. Secondo Ulph è uno “scandalo” il fatto che non ci si opponga alla propaganda online. Vi sarebbero siti e materiali che circolano sulla rete, come “39 modi per servire e partecipare alla Jihad”, che stimolerebbero, secondo questi esperti, la creazione di cellule di militanti in tutto l’Occidente.

Altri esperti, come Rita Katz del SITE Institute dedicato allo studio del terrorismo, ritengono che Washington semplicemente non abbia ancora capito quello che succede nel mondo, “non abbastanza da poterlo combattere”.

L’articolo di Reuters è disponibile a questo indirizzo

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Pubblicato il
30 ott 2006
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