Contrappunti.it/ Gnutella già serve al marketing
di M. Mantellini. In queste ore si decide il futuro di Napster ma a chi interessa? Di certo agli altri sistemi di file-swapping, pronti ad accogliere i transfughi del sistema più noto. Ma Gnutella & C. sono già nelle mani dell'industria
Web - La sentenza attesa per oggi sul caso Napster paradossalmente interessa più gli altri sistemi di file sharing tipo Gnutella che non Napster stesso, la cui fine sembra già in ogni caso decisa. Anzi, una eventuale sentenza di condanna per Napster renderà ancora più improbabili gli sforzi di Bertelsmann che da qualche mese sta cercando di immaginare come il sistema P2P più famoso del pianeta possa trasformarsi in un sistema di sharing a pagamento. Le idee al riguardo sembrano comunque ancora assai confuse.
Le reti da "pari a pari" sono in ogni caso al centro di discussioni e progetti un po ' a tutti i livelli: come era prevedibile per ragioni connaturate alla architettura del P2P, sono diventate appetibili anche per il mondo della pubblicità.
Sembra evidente, come sostiene il bellissimo
articolo di Janelle Brown uscito su Salon qualche giorno fa, che i sistemi di condivisione di file tipo Napster, Gnutella, Imesh etc. oltre a presentare un esplosivo effetto di salto del copyright che riguarda il materiale condiviso, stanno oggi diventando anche un micidiale sistema di ricerca e marketing.
Chi lo avrebbe mai detto? Ma se chiunque può controllare il contenuto del mio HD, i miei gusti musicali (ma non solo, i tipi di software che utilizzo, i documenti di testo, perfino i miei siti preferiti sul web attraverso i bookmark o addirittura i cookies) e tutte quelle informazioni che servono a capire "chi sono", ecco che il mondo del marketing si trova senza volerlo tra le mani uno strumento dalle potenzialità quasi senza confine e soprattutto gratuito. Altro che permission marketing, i sistemi P2P come sono stati concepiti fino ad oggi non richiedono a chi raccoglie dati autorizzazioni di sorta: tutto quello che fino ad oggi è stato pagato o carpito con difficoltà, con i sistemi di file sharing diventa liberamente disponibile.
Sono così nate società come BigChampagne o ADD marketing che offrono alla clientela un servizio tutto compreso che va dalla valutazione della penetrazione per esempio di un file mp3 (quanti utenti hanno scaricato l'ultimo disco di Madonna, ma anche quanti fra costoro hanno cancellato alcuni pezzi dopo qualche giorno tenendone altri) alla proposizione di un servizio collegato alla ricerca effettuata.
Le reti da "pari a pari" sono in ogni caso al centro di discussioni e progetti un po ' a tutti i livelli: come era prevedibile per ragioni connaturate alla architettura del P2P, sono diventate appetibili anche per il mondo della pubblicità.
Sembra evidente, come sostiene il bellissimo
articolo di Janelle Brown uscito su Salon qualche giorno fa, che i sistemi di condivisione di file tipo Napster, Gnutella, Imesh etc. oltre a presentare un esplosivo effetto di salto del copyright che riguarda il materiale condiviso, stanno oggi diventando anche un micidiale sistema di ricerca e marketing.
Sono così nate società come BigChampagne o ADD marketing che offrono alla clientela un servizio tutto compreso che va dalla valutazione della penetrazione per esempio di un file mp3 (quanti utenti hanno scaricato l'ultimo disco di Madonna, ma anche quanti fra costoro hanno cancellato alcuni pezzi dopo qualche giorno tenendone altri) alla proposizione di un servizio collegato alla ricerca effettuata.
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