Consumatori contro il caro-TRE

Consumatori contro il caro-TRE

Alcune associazioni di difesa del consumo si oppongono alla variazione tariffaria che Telecom Italia applica sulle telefonate verso i numeri della rete mobile di TRE
Alcune associazioni di difesa del consumo si oppongono alla variazione tariffaria che Telecom Italia applica sulle telefonate verso i numeri della rete mobile di TRE

Le variazioni tariffarie che Telecom Italia ha annunciato per le telefonate effettuate da telefono fisso verso i cellulari dell’operatore TRE non sono sfuggite alle associazioni di consumatori che, durante l’audizione del 6 novembre presso l’ Agcom , hanno energicamente protestato.

L’annuncio di Telecom, pubblicato su 187.it con un mese di anticipo sull’entrata in vigore delle nuove tariffe, riporta:
“Dal prossimo 11 novembre cambieranno i prezzi per le comunicazioni verso i cellulari di 3 effettuate dalle linee di casa.
Chiamarli sarà ancora più facile: 23,68 Euro cent al minuto in qualsiasi ora (il costo dell’addebito alla risposta rimane 7,87 Euro cent per comunicazione). I prezzi riportati sono comprensivi dell’IVA”.

L’accresciuta facilità evidenziata dall’incumbent è data dall’assenza di distinzione di fasce orarie, che dà modo agli utenti di non avere dubbi su quanto costeranno le chiamate. Ma si tratta di un argomento poco gradito per Federconsumatori , Adiconsum , Adoc , Assoutenti e Confconsumatori che in una nota congiunta sottolineano come la nuova “tariffa unica” sia pari “a ben 2,12 volte l’attuale tariffa ridotta di 11,20 cents” e rappresenti l’improvvisa abolizione dell’attuale regime di differenziazione tariffaria articolato per “tariffa intera” (lunedì ? venerdì dalle ore 8,00 alle ore 18,30) e “tariffa ridotta” (intera nelle giornate di sabato e domenica e dal lunedì al venerdì dalle 18,30 alle ore 8,00 del giorno successivo). Distinzione che le associazioni definiscono “impressa nell’inconscio dei consumatori dalle precedenti manovre operate da Telecom: sono state ben 3 nel corso degli ultimi 12 mesi”.

“La proposta di Telecom – continua la nota diffusa dal pool di associazioni – aumenta del 212% il costo alle famiglie che finora hanno risparmiato, o meglio, sono costrette a risparmiare, e lo diminuisce del 42% a quelle che già oggi possono permettersi di pagare ben 41,09 cents a minuto”.

Le associazioni dichiarano di aver manifestato ad Agcom in maniera ferma e motivata la netta contrarietà alla modifica tariffaria, facendo presente “che la proposta di una “tariffa unica” pari a più del doppio di quella a “tariffa ridotta” valida per le telefonate verso gli altri operatori mobili sfrutta, a danno dei consumatori, l’abitudine ad un consumo più economico nelle ore a tariffa ridotta indotta dalla stessa Telecom e, cosa ancor più grave, priva i consumatori “con maggior difficoltà economiche”, della possibilità di poter “scegliere” una tariffa più economica”.

Le Associazioni hanno inoltre evidenziato che la stessa Autorità starebbe per decidere misure (cap alla tariffa di terminazione di TRE) che a breve necessariamente richiederanno una manovra tariffaria a favore dei consumatori e che le “valutazioni tecniche di compatibilità” sono state effettuate con il paniere dei consumi all’anno 2004, “niente affatto rappresentativo dell’attuale situazione di mercato e che fra meno di 2 mesi ? gennaio 2007 ? la verifica andrebbe rifatta con il paniere al 2005, anch’esso inadeguato, ma meno di quello al 2004, a rappresentare la situazione odierna”.

Nel dare atto alla Autorità di aver avviato una nuova policy nelle relazioni con le Associazioni di tutela dei consumatori, queste la sollecitano a non rinviare qualsiasi decisione in merito, “senza temere con ciò di procurare alcun danno all’azienda visto che la stessa Telecom afferma che la manovra non comporta alcun aggravio di spesa per la clientela e quindi alcun “ricavo” aggiuntivo per Telecom Italia”.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
9 nov 2006
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