La farsa del codice fiscale

La farsa del codice fiscale

Nel mondo dei database e dei servizi elettronici, nell'era della PA online un cittadino si chiede se riusciremo a sopravvivere al vecchio, impreciso, claudicante codice fiscale
Nel mondo dei database e dei servizi elettronici, nell'era della PA online un cittadino si chiede se riusciremo a sopravvivere al vecchio, impreciso, claudicante codice fiscale

Vi segnalo un fatto apparentemente poco importante ma che rischia di minare alla base gli sforzi significativi di ammordernare l’infrastruttura tecnologica della PA italiana.

Mi riferisco al “famigerato” codice fiscale! Tralasciando dettagli e (numerosi) aneddoti, sintetizzo così il problema: il codice fiscale, poco lungimirante invenzione della SOGEI negli anni ’60, è un codice cosiddetto “parlante”. Contiene cioè informazioni sull’individuo che permettono di risalire alla sua data di nascita, al sesso, al comune di nascita e danno qualche indicazione sul nome e sul cognome (ma… il Garante ci ha mai pensato? Vabbè, questo è un altro paio di maniche…): in effetti è da tali informazioni che esso viene calcolato e, si pensò a suo tempo, utilizzandole si sarebbe potuto ricalcolarlo per controllo.

Così hanno pensato in molti, con il risultato che enti pubblici e privati hanno attivato nel corso degli anni le loro routine software di calcolo e controllo. Non hanno però tenuto conto degli omocodici (individui anagraficamente gemelli che, disponendo di codice fiscale identico, ne ottengono uno “taroccato” dal Ministero) ne, sopratutto, di tutti quei casi in cui, cambiando i dati di riferimento della persona, il codice fiscale necessariamente deve cambiare.

In tali circostanze infatti il codice originario non è più valido. Qui esce il primo problema: alcuni sistemi informatici pubblici continuano a calcolarselo autonomamente; altri si rifiutano di accettare quello nuovo rilasciato dal Ministero; altri ancora (le anagrafi comunali) non possono cambiarlo se non su input esplicito del Ministero e…. udite! Udite! Lo stesso Ministero delle Finanze in alcuni casi non riesce ancora oggi a gestire correttamente tutti i codici fiscali ambigui, pertanto non può trasmetterlo ai sistemi informativi delle anagrafi che lo richiedono.

Non sarebbe in assoluto gravissimo se non fosse che ogni sistema che tratta anagrafiche di persone ha adottato il codice fiscale come indice univoco di identificazione di un cittadino! (con alcune eccezioni: le anagrafi più grandi e qualche ente, lungimiranti, utilizzano comunque un indice interno; usualmente numerico). Risultato: con il mio codice fiscale posso essere correttamente registrato all’INPS ma non al Comune oppure – caso reale – al Catasto mi registrano l’atto alla persona sbagliata perché pensano bene di calcolarsi da soli il codice fiscale invece di prendere per buono quello comunicato dal cittadino (questo effettivamente sarebbe vietato per legge, ma tant’è).

Alcuni recenti progetti (come quello lodevole e importante di istituzione di un indice nazionale delle anagrafi, INA) prevedono che il codice fiscale sia l’unico indice per tutti i cittadini. La quale cosa potrebbe pure andare bene se a gestire il codice medesimo fosse il Ministero degli Interni; ma il CF lo gestisce esclusivamente il Ministero delle Finanze! Quindi non c’è speranza di risolvere i disallineamenti tra i DB delle pubbliche amministrazioni: esistono casi documentabili in cui il codice fiscale errato o mancante non si riesce proprio a riallineare!!

La soluzione è di una semplicità disarmante: sarebbe sufficiente adottare una leggina semplice semplice che sancisse “il codice fiscale alfanumerico è un riferimento assoluto non modificabile anche nei casi in cui dovessero cambiare i dati anagrafici dell’assegnatario” (cioè: non è più parlante). E magari “qualsiasi soggetto che inserisca nei propri archivi un codice fiscale calcolato invece di quello ufficiale emesso dal Ministero delle Finanze è soggetto a multa…”. Così una volta emesso, non rischieremmo di incasinare le basi dati nazionali e locali ad ogni cambio di sesso, correzione di atti di nascita, soluzioni omocode, eccetera.

Cordiali saluti

Emiliano D.F

p.s. La soluzione vera e definitiva (o originaria, dipende) sarebbe stata quella di adottare un numero seriale come si fa negli USA. Ma così non sarebbe mai nata la SOGEI.

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Pubblicato il
15 nov 2006
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