Cray vuole la palma dei supercomputer

Cray vuole la palma dei supercomputer

Entro due anni Cray installerà presso i Sandia National Laboratories uno fra i più veloci supercomputer al mondo. Il ritorno di un mito?
Entro due anni Cray installerà presso i Sandia National Laboratories uno fra i più veloci supercomputer al mondo. Il ritorno di un mito?


Albuquerque (USA) – Cray è intenzionata a tornare al vertice delle classifiche dei supercomputer più veloci al mondo con un mostro da 90 milioni di dollari appena commissionatogli dai Sandia National Laboratories. Tanto per cambiare, i 30mila miliardi di calcoli al secondo (pari a 30 teraflops) macinati dal nuovo “cassone” verranno utilizzati per simulare esplosioni atomiche e altre cosucce di questo livello.

La prima versione del cervellone di Cray avrà la stessa potenza di calcolo del più veloce supercomputer attualmente impiegato negli USA ed installato presso il Los Alamos National Laboratory. Il più veloce al mondo resta invece l’ Earth Simulator di NEC , situato in Giappone.

Cray parla però di espansioni che, in un arco di tempo di pochi anni, dovrebbero portare le capacità di calcolo del suo bestione a 100 teraflops, una potenza che, secondo il produttore, consentirà di utilizzare modelli tridimensionali ancora più accurati e precisi.

Al momento i laboratori americani di Los Alamos, Sandia e Lawrence Livermore condividono, attraverso una rete ad alta velocità, le risorse di calcolo dei loro rispettivi supercomputer.

Ma Cray non è l’unica a voler riconquistare la palma del supercomputer più potente al mondo. Proprio di recente IBM ha annunciato un piano che la porterà a costruire, per conto della National Oceanic and Atmospheric Administration, un mostro formato da oltre 2.570 processori Power4.

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Pubblicato il
25 giu 2002
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