Disneyland adotta il ticketing biometrico

Disneyland adotta il ticketing biometrico

I reader di impronte digitali velocizzano l'entrata dei clienti con pass annuale; la soluzione adottata non invade la privacy - dice l'azienda - perché è utilizzabile a discrezione del cliente
I reader di impronte digitali velocizzano l'entrata dei clienti con pass annuale; la soluzione adottata non invade la privacy - dice l'azienda - perché è utilizzabile a discrezione del cliente

Questa settimana il parco dei divertimenti Disneyland di Hong Kong ha attivato lo scanning delle impronte digitali agli ingressi della sua struttura.

Come ha ricordato David Shek, senior analyst della sicurezza IT interna, l’utilizzo di una soluzione di questo genere è possibile solo ed esclusivamente se è in grado di generare un reale beneficio per l’attività. “A Disneyland non vi sono problemi IT. Si tratta sempre di problemi di business”, ha dichiarato Shek durante la Secure IT conference che si sta svolgendo proprio ad Hong Kong. “Noi crediamo che l’IT o l’IT security, di per sé, abbiano un valore minimo. È come si applica l’IT in relazione al business la vera questione”.

L’approccio dell’organizzazione Disney è stato totalmente pragmatico. Il sistema di ticketing, chiamato Ticket Tag, archivia 50 punti di un’impronta digitale e li rielabora matematicamente attraverso un logaritmo che integra anche una criptazione. Il risultato è un codice piuttosto semplice, e dato che non sono stati raccolti tutti gli indici biometrici di un’impronta non vi è bisogno – secondo i tecnici della società – di un livello di protezione degli archivi troppo sofisticato. Insomma, la soluzione biometrica è utile per velocizzare i controlli agli accessi ma non per “radiografare” i visitatori come se si stesse all’aeroporto.

“Non volevamo prendere l’intera immagine dell’impronta dei nostri clienti e quindi implementare una struttura di sicurezza adeguata per proteggere i dati. Le questioni legate alla privacy sarebbero state un problema”, ha aggiunto Shek.

Il Ticket Tag, dopo essere stato testato per la prima volta a Disneyland World in Florida, adesso è disponibile a Hong Kong. “Per ora il reader è attivo solo in due porte girevoli accessibili dai possessori del ticket annuale, ma in futuro potremmo decidere di implementare la soluzione in ogni porta”, ha dichiarato Shek. Grazie al Ticket Tag, i possessori di pass annuali non avranno più bisogno di mostrare i loro documenti per identificarsi, ma se lo vorranno – per non fornire le loro impronte – potranno continuare a farlo.

“È uno dei tanti vantaggi IT che ci hanno permesso di procedere più speditamente con la nostra attività. Non si può dimenticare, infatti, che Hong Kong Disneyland è il più recente parco della catena ed anche quello che ha richiesto meno tempo per la sua costruzione (3 anni rispetto ai consueti 5, ndr)”, ha spiegato Shek. “Abbiamo avuto la possibilità di imparare dalle esperienze altrui”.

Hong Kong Disneyland occupa uno spazio di 126 ettari e dispone di una rete IP proprietaria con 100 server, sistemi VoIP, RFID e Wi-Fi. “Siamo l’avanguardia Disney per i parchi divertimenti”, ha concluso Shek.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
29 nov 2006
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