Il sito che protegge le carte di credito

Il sito che protegge le carte di credito

Un database consente di verificare se il proprio numero è in mano a qualche truffatore che lo usa via internet. Un servizio appoggiato dall'intelligence americana
Un database consente di verificare se il proprio numero è in mano a qualche truffatore che lo usa via internet. Un servizio appoggiato dall'intelligence americana


Washington (USA) – Consentire a chi dispone di una carta di credito di verificare se di questa qualcuno abusi, in modo rapido ed efficiente. Questa l’idea che ispira il sito Cardcops nato in questi giorni per iniziativa di un gruppo anti-frode che ha lavorato con la polizia federale americana su alcuni casi di truffe online.

Cardcops, la cui nascita è appoggiata anche dai Servizi Segreti americani, secondo cui è importante che il pubblico possa informarsi e conoscere la vera natura di certi problemi, può svolgere un ruolo importante nel ridurre i timori, spesso fuori misura, che molti utenti hanno nell’uso della propria carta di credito online. Ma soprattutto può consentire a tanti di evitare conseguenze spiacevoli dovute all’attività di eventuali truffatori.

Il database pubblicato online da Cardcops, che assicura il massimo livello di sicurezza, può essere consultato dai detentori di carta di credito semplicemente inserendo il proprio numero in un apposito form, senza fornire altre informazioni come il nome sulla carta o la data di scadenza. Qualora il numero venisse individuato nel database, il possessore della carta di credito potrà provvedere a bloccarla.

Il gruppo anti-frode gira in certe chat e forum di discussione a caccia di numeri di carte di credito che possono essere oggetto di frode e inserisce questi numeri nel database. Sono quasi 100mila i numeri già inseriti nell’archivio.

Cardcops inoltre offre strumenti e informazioni alle attività di commercio elettronico e sono già più di mille i merchant paganti che hanno aderito ai suoi servizi.

L’attenzione verso Cardcops in questi giorni è anche dovuta al risalto dato dai media all’azione condotta proprio dal Servizio Segreto americano nelle università dove, a quanto pare, con vari mezzi la mafia russa avrebbe tentato di entrare nei database di diversi atenei per sottrarre informazioni personali e numeri di carte di credito.

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Pubblicato il
27 giu 2002
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