Reuters e Yahoo aprono ai contributi auto-prodotti

Reuters e Yahoo aprono ai contributi auto-prodotti

Gli utenti possono finalmente contribuire all'informazione mainstream con fotografie e filmati digitali; per ora non si guadagna un dollaro, ma domani le cose cambieranno
Gli utenti possono finalmente contribuire all'informazione mainstream con fotografie e filmati digitali; per ora non si guadagna un dollaro, ma domani le cose cambieranno

Yahoo e Reuters, oggi, inaugurano un nuovo servizio online che permette ad ogni utente di diventare un potenziale reporter. I due siti di news più popolari degli Stati Uniti hanno deciso di sfruttare i pruriti della comunità Web 2.0 attivando un sistema di uploading per foto e video auto-prodotti. In questo modo, i servizi giornalistici realizzati dai redattori accreditati, pubblicati online, potranno essere accompagnati da contenuti “amatoriali”.

“Vi è una domanda crescente di immagini particolari e rappresentative”, ha dichiarato Chris Ahearn, presidente di Reuters Media Group. “Abbiamo sempre comprato foto di freelance e di amatori per arricchire i servizi. A questo punto dovremmo chiederci che cosa succederebbe se la gente comune diventasse reporter”. Insomma, ciò che rende speciali i blog e le piattaforme di video-sharing – almeno sotto il punto di vista innovativo e multimediale – è stato colto anche dal “palazzo” dell’informazione.

Inoltre, dal 2007 la stessa Reuters ha promesso la distribuzione di questi contenuti anche ai migliaia di affiliati che sono abbonati al proprio servizio di news. Com’è ovvio, in gioco ci sono anche i diritti d’autore sulle opere , una questione che dovrà essere affrontata in ragione delle nuove opportunità tecnologiche: per ora la pubblicazione dei propri materiali su Reuters e Yahoo News non produrrà alcun compenso, ma la distribuzione a terzi potrà invece rendere qualcosa. Una cifra che sarà a destinata a salire nel caso si tratti di contenuti esclusivi. Le due società hanno voluto sottolineare che l’iniziativa non prevede revenue sharing , ossia condivisione dei profitti, ma se dovesse essere inaugurato un servizio informativo per terzi, completamente basato sulle foto e i video degli utenti, qualcosa potrebbe cambiare.

Il cosiddetto citizen journalism è ormai una frontiera in piena esplorazione. CNN, Fox e BBC si sono più volte affidate a contenuti amatoriali per raccontare eventi dal grande impatto emotivo – o semplicemente non coperti dai service professionali.

Tecnicamente, l’utente non deve far altro che accedere alla pagina web di You Witness News e poi uploadare immagini o video. Un team di esperti di Yahoo e Reuters si occuperà di valutare i contenuti spediti, e la loro originalità. In seguito, i più meritevoli saranno pubblicati online per completare gli articoli giornalistici. Parallelamente saranno create delle aree specifiche su Flickr e piattaforme analoghe, che archivieranno tutti contenuti foto/video ricevuti.

“Le persone non hanno richiesto specificamente contenuti auto-prodotti; si tratta solo di sfruttare anche questo mezzo per un’informazione più approfondita”, ha commentato Lloyd Braun, dirigente di Yahoo.

Reuters crede fortemente nell’utilizzo di nuove risorse per l’informazione, tanto più che poco tempo fa ha acquisito per sette milioni di dollari Pluck , una società che distribuisce contenuti blogger a media tradizionali. Inoltre, sostiene economicamente due progetti sperimentali: NewAssignment.net , un blog che mescola giornalismo professionale con il reporting degli utenti e Global Voices , un archivio di blog dedicati ai paesi in via di sviluppo.

Yahoo, invece, ha una visione decisamente più Pop e a largo consumo: le immagini ricevute saranno utilizzate sui suoi siti di intrattenimento e sport. In futuro, forse, sbarcheranno anche nelle sezioni “news locali” e “sport high-school”.

Alcune indiscrezioni confermerebbero anche il possibile innalzamento del “tiro” con la pubblicazione di articoli redatti direttamente dagli utenti . “Le notizie sono vincolate dalla qualità dei contenuti. Ogni pubblicazione di testi è evidente che debba essere controllata”, ha commentato Elizabeth Osder, direttore del product development di Yahoo. E dato che Yahoo e Reuters non dispongono ancora di strutture in grado di gestire un traffico editoriale di questa portata, è probabile che almeno per momento il progetto resti teorico.

CNN con il suo Exchange ha dato spazio agli I-Report, servizi giornalistici prodotti dagli utenti corredabili di testi, foto e video. “Anche i migliori reporter nella maggior parte dei casi si avvicinano ad una storia con un punto di vista esterno. Un osservatore coinvolto, invece, può offrire una prospettiva più immersiva. Abbiamo la sensazione che sia giusto fornire entrambe le prospettive al nostro audience per una copertura completa”, ha spiegato Mitch Gelman, executive producer di CNN.com.

Dario d’Elia

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Pubblicato il 5 dic 2006
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