50mila euro di bolletta in 20 giorni

50mila euro di bolletta in 20 giorni

A tanto ammonta il conto di un utente che aveva ignorato i limiti della sua connessione semi-flat da rete mobile. Ora dice: non sapevo di questi costi
A tanto ammonta il conto di un utente che aveva ignorato i limiti della sua connessione semi-flat da rete mobile. Ora dice: non sapevo di questi costi

Bergamo – Il cinema è una passione che può trasformarsi in tragedia, in questo caso dal punto di vista economico. Soprattutto per un utente bergamasco, che si è visto recapitare dal suo operatore di telefonia mobile una bolletta di quasi 50 mila euro , dovuti al traffico internet fruito dalla sua SIM per una navigazione di 19 giorni.

Errore? Bolletta gonfiata? In questo caso sembrerebbe proprio di no, stando alla notizia che, segnalata dal quotidiano L’eco di Bergamo , ha fatto rapidamente il giro della rete e della stampa. Un artigiano 30enne del comune bergamasco di Ciserano avrebbe infatti usato la connessione internet legata all’offerta Vodafone Connect 600 , soluzione che prevede un canone mensile di 35 euro + IVA e include 600 MB di traffico a bimestre.

L’utente, secondo la cronaca, sarebbe rimasto connesso ad Internet dal 23 ottobre all’11 novembre e avrebbe scaricato dalla rete tre film. “Lasciavo il PC connesso anche tutta la notte, credendo che fosse tutto già pagato” ha raccontato il giovane al quotidiano. I contenuti multimediali possono avere dimensioni consistenti, e i film possono occupare centinaia di Megabyte (quando non superano il GigaByte). L’artigiano avrebbe così abbondantemente superato (ignorandone o dimenticandone l’esistenza) la soglia bimestrale dei 600 MB inclusa nel canone, passando alla tariffa prevista per il traffico eccedente, ossia 0,2 centesimi a KiloByte, raggiungendo il ragguardevole importo di 49.015 euro.

L’incauto utente ha così pensato di bussare alla porta di un’associazione di consumatori, lamentando di non avere ricevuto sufficienti informazioni dal punto vendita presso cui ha sottoscritto il contratto e di non avere ricevuto un tempestivo avvertimento, da parte di Vodafone, in relazione alla spropositata crescita dell’importo addebitato, dovuta al superamento della soglia contrattuale. È pur vero che le associazioni di difesa del consumo suggeriscono sempre caldamente di leggere con attenzione i contratti, con tutte le clausole e i relativi dettagli, soprattutto di carattere tariffario, che peraltro Vodafone – per l’offerta in questione – espone anche sul proprio sito web .

C’è da osservare, infine, che – con tutta probabilità – la scelta dell’utente di una soluzione broadband mobile è stata dettata dalla necessità di trovare un’alternativa ad una – altrimenti certa – condizione di digital divide: la sua zona di residenza non risulterebbe infatti coperta da soluzioni “wired” di banda larga. Un gap tecnologico di cui soffrono moltissimi italiani.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
20 dic 2006
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