Italia, censura da riformare

Italia, censura da riformare

Ne parlano gli esercenti dei cinema sull'onda delle polemiche legate all'ultimo film di Mel Gibson, Apocalypto. Auspicano una revisione del sistema, che comprenda anche Internet e videogiochi
Ne parlano gli esercenti dei cinema sull'onda delle polemiche legate all'ultimo film di Mel Gibson, Apocalypto. Auspicano una revisione del sistema, che comprenda anche Internet e videogiochi

Nuove voci si sono levate in queste ore a favore di un diverso meccanismo di valutazione ed eventuale censura dei contenuti audiovisivi che vengono proposti in Italia sui diversi media. A parlarne, in particolare, quelli dell’ANEC, l’associazione degli esercenti cinema, “in armi” in questi giorni sul fronte di Apocalypto , il nuovo film di Mel Gibson in arrivo sugli schermi italiani.

Secondo Paolo Protti, presidente di ANEC, “la legge che regola il meccanismo della censura è indubbiamente datato e va adeguato ai tempi d’oggi. La tutela del minore deve essere il criterio cardine con il quale si valuta un film, senza per questo incorrere nel ‘proibizionismo “.

Un'immagine del film Protti sostiene inoltre che “è fondamentale sottolineare che il problema non riguarda soltanto il settore cinematografico, ma tutto l’audiovisivo. I giovani sono sottoposti a scene violente su tutti i media, dalla televisione a Internet ai videogiochi, settori che a differenza del cinema sono sottoposti a minori controlli”. “Auspico pertanto – ha concluso Protti – che il meccanismo di censura venga rivisto e che riguardi tutto l’audiovisivo”.

Le dichiarazioni di Protti fanno seguito alla decisione degli esercenti del cinema italiani di sconsigliare la visione del film ai minori di 14 anni non accompagnati da adulti, una decisione che contrasta con la scelta istituzionale di consentire invece la distribuzione del film nella sale italiane senza limitazioni.

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Pubblicato il 5 gen 2007
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