MS risponde al Becta: sì a Windows Vista a scuola

MS risponde al Becta: sì a Windows Vista a scuola

A Milano già due istituti scolastici hanno adottato il nuovo sistema operativo. Microsoft Italia risponde alle scomuniche che arrivano dal Regno Unito sottolineando: l'innovazione va cavalcata, non subita
A Milano già due istituti scolastici hanno adottato il nuovo sistema operativo. Microsoft Italia risponde alle scomuniche che arrivano dal Regno Unito sottolineando: l'innovazione va cavalcata, non subita

Le scuole possono trarre vantaggio dal nuovo sistema operativo di Microsoft, Windows Vista, come fin qui han fatto con i sistemi operativi precedenti dell’azienda. Lo ha sottolineato in questi giorni Fabrizio Albergati, a capo del Windows Business Group di Microsoft Italia.

Parole che suonano come una risposta diretta al rapporto con cui la scorsa settimana British Educational Communications and Technology Agency ( Becta ) ha sconsigliato alle scuole l’uso del nuovo OS. Secondo Becta “non c’è alcuna funzionalità indispensabile nel prodotto” e “le problematiche tecniche, finanziarie e organizzative associate alla sua adozione prematura configurano la suddetta come una strategia ad alto rischio”.

Albergati non è d’accordo e sottolinea come “ci sono due scuole a Milano che hanno già adottato Windows Vista e i giudizi ad oggi sono più che positivi in termini di interoperabilità nel lavoro fatto in classe”.

A detta di Becta l’adozione di Vista costerebbe troppo perché costringerebbe da un lato ad una formazione ad hoc per il suo utilizzo e dall’altro ad un aggiornamento dei sistemi hardware. Tesi che Albergati contesta, spiegando che la stragrande maggioranza dei computer oggi in uso è perfettamente in grado di far girare il nuovo sistema operativo, anche con l’attivazione dell’interfaccia grafica Aero . In quel caso due computer su dieci potrebbero avere problemi secondo il dirigente di Microsoft Italia.

Se è vero che può esserci un problema di fondi a disposizione delle scuole per gli aggiornamenti, Albergati sottolinea che “se un tempo c’era chi sapeva scrivre e chi no, oggi sono la tecnologia e il suo utilizzo le nuove discriminanti culturali. Chi non ne sa fare uso fino in fondo è il nuovo ignorante”.

Ma Albergati ha anche commentato la notizia secondo cui il Comune di Monaco, da anni impegnato in una difficile transizione verso Linux , abbia deciso di acquistare licenze usate di Windows 2000 . “Comprare software usato – ha spiegato – per me è come comprare biancheria intima usata”. “Abbiamo una struttura di licensing molto complessa – ha aggiunto – adottando un percorso di licensing corretto avrebbero speso la stessa cifra”. Il dirigente Microsoft ha ricordato che ci sono sconti per molte diverse situazioni applicative ed è anche prevista la possibilità di noleggare il software.

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Pubblicato il
29 gen 2007
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