Franca Rame denuncia un utente

Franca Rame denuncia un utente

La senatrice di Italia dei Valori viene aggredita verbalmente sul suo blog da un anonimo e decide di reagire. Oltre agli insulti anche minacce di morte
La senatrice di Italia dei Valori viene aggredita verbalmente sul suo blog da un anonimo e decide di reagire. Oltre agli insulti anche minacce di morte

Identificarlo, capire di chi si tratta e perché ha agito in questo modo, evitare che qualcuno lo prenda sul serio: questo lo scopo di una denuncia che la senatrice de Italia dei Valori Franca Rame ha sporto una settimana fa, ma si è saputo ieri. Il motivo? Un utente anonimo ha utilizzato il blog della celebre parlamentare per quella che appare essere una personale crociata contro di lei.

Come si può leggere sulle pagine dei commenti , l’anonimo, che sarebbe di Catania, ha lasciato numerosi post firmandosi prima come “Armando Dupall” e poi come “il mio nome è nessuno” e spesso e volentieri linkando il sito “ricostruire.it”. Oltre all’attacco politico, sembra essersi lasciato andare ad insulti diretti alla senatrice e, nonostante le reazioni di altri utenti del sito, è arrivato al punto da pubblicare una frase che ha spaventato la Rame: “Muoia presto Franca Rame, prima dei 2 anni e un giorno, necessari per maturare la pensione da dividere ai nipotini”.

Sul sito che linka nei propri post è presente anche una sezione dal titolo In morte di Franca Rame .

Franca Rame Fatti che hanno spaventato la senatrice (qui nella foto), che ai giornalisti al Senato ha spiegato di avere paura. “C’è sempre qualcuno che legge, qualche esaltato – ha detto – che magari poi emula. Mio marito (Dario Fo, ndr.) è preoccupato. Ha anche chiamato il presidente Marini. Da quando ho subito un sequestro nel 1973 a Milano non vado più in giro da sola”. Secondo Franca Rame dietro queste aggressioni verbali vi sarebbe la sua proposta per introdurre la responsabilità penale degli amministratori pubblici: “Anche la Corte dei Conti ne ha sottolineato la necessità e io ho presentato un disegno di legge. Ma a qualcuno non è piaciuto”.

Di interesse il fatto che i post finiti sotto accusa siano ancora disponibili, mentre scriviamo, sul blog della senatrice.

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Pubblicato il 1 feb 2007
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