Tutte le case americane in un database online

Tutte le case americane in un database online

Un'azienda canadese sta costruendo un archivio delle case d'America, da vendere al miglior offerente: banche, compagnie d'assicurazione o polizia. Ma molti la ritengono un'intrusione nelle loro vite
Un'azienda canadese sta costruendo un archivio delle case d'America, da vendere al miglior offerente: banche, compagnie d'assicurazione o polizia. Ma molti la ritengono un'intrusione nelle loro vite

New York – Andare casa per casa a fotografare le abitazioni del territorio americano, stando bene attenti ai precetti legali del rispetto della proprietà altrui: è quello che stanno facendo gli impiegati di Zaio Corp. , società canadese che intende creare un database omnicomprensivo delle case presenti nel paese . Da vendere alle banche, alle agenzie assicurative e a chiunque possa essere interessato.

La notizia arriva dalla versione on-line dell’ Arizona Daily Star , e proprio da Tucson, metropoli dello stato americano, i fotografi hanno cominciato ad operare: un bel lavoro, considerando i 300.000 abitati della zona, ma che è solo l’inizio di un progetto ben più vasto. Oltre a Tucson, i portavoce di Zaio Corp. sostengono di avere sguinzagliato unità operative in altre 169 città nel corso del mese di febbraio.

Il procuratore generale di Tucson ha fatto sapere che, nonostante la pratica rimanga nella piena legalità, ha già ricevuto segnalazioni di residenti e funzionari di polizia preoccupati per le possibili implicazioni sulla privacy . Jo Ann Larsen, che è già venuta in contatto con uno dei fotografi della società, sostiene di sapere che la pratica “è legale, ma non penso che dovrebbero poter mettere le immagini su un sito web per farci soldi senza il tuo permesso. Già ricevo abbastanza spazzatura nella cassetta delle lettere per volere una cosa del genere. Non voglio alcun accesso più facile nella mia casa da parte di nessuno”.

Ed è proprio il possibile vantaggio in termini di praticità e velocità di scelta e valutazione che Zaio Corp. mette in conto per “farci soldi”: i primi destinatari della ingente mole di dati vengono indicati in società di assicurazione, istituti bancari e agenzie di perizie per la stima del valore degli immobili .

“In America ci vogliono sette giorni per ottenere una stima residenziale e diverse settimane per una commerciale – ha dichiarato il CEO di Zaio Thomas Inserra – la nostra azienda è la prima al mondo ad applicare una tecnologia allo stato dell’arte alle valutazioni economiche. Il nostro obiettivo e quello di poter fare una stima prima ancora che essa sia effettivamente necessaria”.

Per rassicurare i cittadini più preoccupati dagli “agenti” foto-muniti di Zaio appostati con fare sospetto dall’altra parte della strada, i suddetti sono dotati di depliant e brochure informative sulle motivazioni dell’appostamento, che contemplano motivazioni quali la possibilità per le forze dell’ordine di riconoscere in caso di necessità una casa a colpo d’occhio piuttosto che doversi basare su semplici indirizzi testuali. Senza considerare che i satelliti scattano indisturbati fotografie impiccione da 20-30 anni, fotografie che sono già finite negli archivi online come quello di Google Maps .

“Il foglio pubblicitario lo fa sembrare come qualcosa pensato per far rispettare la legge, quando in realtà lo stanno facendo per lucrarci sopra”, ha dichiarato un esponente dello staff di una rappresentante del consiglio cittadino di Tucson. Esiste comunque la possibilità di cancellare le foto delle proprie abitazioni , fornendo dati identificativi validi sul sito di Zaio Corp. Magari però solo dopo che tali informazioni saranno state pubblicate, ben visibili in rete da parte del miglior offerente.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 8 feb 2007
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