Giuda.it/ Compra la tua indulgenza on line

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di Ivan Heremita. Dal sito della satira la via alla redenzione elettronica - TheHungerSite e l'impresa della bontà: solo a fini di lucro
di Ivan Heremita. Dal sito della satira la via alla redenzione elettronica - TheHungerSite e l'impresa della bontà: solo a fini di lucro


Roma – In tempi di penuria di santi e di vocazioni pellegrine ed in mancanza di un intingolo adatto ci si può fare grandi e benedetti al solo tocco di un mouse. Tutto quello che si potrebbe fare in modo onesto e continente, oggi lo si può fare peggio e con una certa intemperanza su internet, beneficando secondo la regola di un satiro avvinazzato dal Mozambico all’Eritrea: “click to donate”. Quando donare diventa un affare.

C’è un nome per tutto e questa dialettica, secondo Barbara Mikkelson di snopes.com, si chiama “slacktivism”, sincrasi audace di mollezza ed iniziativa, una sorta di attivismo mutilato che ci promette una purghetta per la coscienza dal comodo di una poltrona cliccando su un banner per poi proseguire la navigazione non del tutto immacolati ma costernati dieci minuti di meno.

Ripetendo lo slogan del dominicano Teztel, che nel Cinquecento faceva il trafficante di indulgenze per conto del vescovo di Magdeburgo, “appena il denaro risuona nella cassetta l’anima salta in cielo”. Non per girare il coltello nella piaga ma a quel tempo papa Leone X doveva reperire i fondi per erigere la cupola di San Pietro ed essendo nullo il controvalore della sua mitra s’arrangiava alla scuola di qualche strozzino, sennonché Martin Lutero s’incazzò. La Chiesa cattolica se la cavò riempiendo qualche cimitero di croci ma almeno la dinamica era chiara.

Adesso che la filantropia s’è cambiata d’abito, laica e democratica si è mondanizzata ed è diventata un negozio per tasche sconsacrate. C’era una volta la carità e non il nome di quella, c’erano i ladri e gli impostori ed in qualche favola anche Robin Hood. Adesso abbiamo thehungersite.com con i suoi 200.000.000 di scodelle per chi muore di fame nel terzo mondo ed un vademecum della questua esatta.

Ecco l’almanacco di una settimana qualunque:

“Il click del lunedì sarà il pranzo di una scolaretta in Indonesia”.
“Di martedì il tuo click potrebbe aiutare a nutrirsi la famiglia di un contadino in lotta dell’Honduras”.
“Clicca mercoledì ed aiuterai un anziano cittadino americano costretto a scegliere tra il cibo e le cure”.
“Il click del giovedì potrebbe toccare la vita di un bambino afgano senza cibo che vive di erba e tè”.
“Il tuo click di venerdì potrebbe dare ad una donna incinta, che viva nella siccità e tra le epidemie dell’Eritra, la nutrizione tanto necessaria”.

Siccome ogni tempo ha gonzi e farabutti in egual misura, basta sapersi adattare e calarsi le brache di fronte alle correzioni che impone il costume di un’epoca. Da una parte ci sono i sistemi dottrinali della pubblicità e degli sponsor, dall’altra l’infelice tradizione di piegarsi alla logica dell’indulgenza settimina. Prego, investigare lo iato tra la decenza e la speculazione, senza fare dei mercanti un nuovo tipo di santi.
Beninteso, non è in questione una virtù sospesa, ma la modesta rimanenza di una moralità residua e semplificata a cui sia concessa la verità come approssimazione alla bestialità. Gonzi e farabutti ancora in pari.

Giuda.it, il sito che non tradisce

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Pubblicato il
16 lug 2002
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