Raleigh (USA) – Il rapporto prezzo/prestazioni di PlayStation 3 sembra decisamente più apprezzato dagli scienziati che dai consumatori. Grazie alla sua grande potenza di calcolo, e al supporto ufficiale a Linux, la console di Sony viene infatti considerata da alcuni una scelta interessante per la costruzione di supercomputer a buon mercato. La dimostrazione concreta arriva dalla North Carolina State University , dove il professor Frank Mueller ha realizzato un cluster composto da otto PS3 .
Mueller ha spiegato che sebbene il numero di console impiegate nel suo cluster Linux-based sia basso, la potenza di calcolo sprigionata da questo sistema sia equiparabile a quella di un piccolo supercomputer dipartimentale. E a differenza di macchine di quest’ultima categoria, che in genere costano decine quando non centinaia di migliaia di dollari, il cluster di PS3 è costato in tutto 5mila dollari , meno di certi PC desktop di fascia alta.
L’ingegnere americano è il primo ad ammettere le limitazioni di un tale supercomputer, prime fra tutte la scarsa memoria RAM di ciascun nodo-console e le limitate funzionalità di rete. Niente però a cui non si possa rimediare, secondo Mueller, “con un po’ di sano hacking”.
“Una cosa è certa: i cavalli, a PS3, non mancano di certo”, ha detto il professore americano. “Grazie al processore Cell, e alla sua architettura multicore, una singola PS3 mette a disposizione 6 unità di calcolo specializzate e una general-purpose che, sapientemente sfruttate, generano un bel po’ di potenza”.
Mueller stima che mettendo insieme 10mila PS3 , dunque con un costo di circa 6 milioni di dollari, sarebbe possibile ottenere lo stesso livello di perfomance dell’attuale supercomputer più potente al mondo, il Blue Gene/L di IBM, che di milioni ne costa invece diverse decine.
La creazione di un cluster di PS3 non è stato solo un’esercizio di stile. Mueller ha infatti spiegato che il sistemone sarà utilizzato all’interno dell’università sia per scopi didattici che di ricerca , e vi saranno fatte girare applicazioni appositamente scritte per sfruttare la potenza dei processori Cell.
Un supercomputer basato sull’ultima console di Sony è stato annunciato qualche mese fa anche dall’ Università di Stanford , ma al momento non si conosce lo stato del progetto. L’obiettivo della Stanford è quello di impiegare il cluster per ricerche nel settore della biologia, quali lo studio di nuovi farmaci.