Professionisti Informatici, segni di svolta?

Professionisti Informatici, segni di svolta?

Li intravede un lettore, che ricostruisce il dibattito che si è finora svolto in sede parlamentare dopo il caso dell'esclusione dei laureati in scienze dell'informazione dall'albo informatico di cui al DPR 328/2001
Li intravede un lettore, che ricostruisce il dibattito che si è finora svolto in sede parlamentare dopo il caso dell'esclusione dei laureati in scienze dell'informazione dall'albo informatico di cui al DPR 328/2001


Roma – Gentile Redazione, la settimana scorsa, scrissi una lettera aperta intitolata “Giorno 11 luglio: informatici anno zero!”. Nasceva dalla discussione in Senato, il giorno 11 luglio scorso, di emendamenti riguardanti l’esclusione dei laureati in scienze dell’informazione dall’albo professionale dedicato all’informatica recentemente istituito dal DPR 328/2001. Dai resoconti dei lavori , si traevano sconsolanti considerazioni della Senatrice SILIQUINI, Sottosegretario di Stato per l’istruzione, l’università e la ricerca, fra cui la più desolante riguardava la necessità di una verifica dell’idoneità del titolo di laurea: “In particolare, in riferimento all’1.2 ritiene non sia possibile ammettere i laureati in scienza dell’informazione a sostenere l’esame di Stato senza prima aver verificato le effettive idoneità dei titoli”.

Stamane, poichè al Senato si riapriva la questione dei laureati in scienze dell’informazione, scrissi un’ulteriore breve lettera aperta intitolata “Al Senato oggi il destino dei laureati in scienze dell’informazione!”. Infatti, si poteva sottolineare, con grande soddisfazione per i laureati in scienze dell’informazione, che finalmente è stato riferito, anche in sede ufficiale, tutto quanto il Legislatore ma, soprattutto il M.I.U.R., dovrebbero conoscere sui laureati in scienze dell’informazione (e ovviamente quelli di informatica): i Senatori ACCIARINI e CORTIANA con l’ordine del giorno odierno in Senato G1.100 hanno espresso perfettamente cio’ di cui è necessario tenere conto nel processo di regolamentazione della professione informatica avviato con il DPR 328/2001.

Scrivo questa ulteriore lettera aperta per commentare “scientificamente” i risultati ottenuti. A conclusione del dibattito, si registra finalmente il recupero di una dignità professionale che era venuta a mancare. Dal resoconto stenografico, infatti, emerge che la stessa Senatrice SILIQUINI, Sottosegretario di Stato per l’istruzione, l’università e la ricerca, nel riformulare l’ordine del giorno derivante da quello inizialmente proposto (G1.100) riconosce le caratteristiche professionali dei laureati in scienze dell’informazione e sembra finalmente aver rimosso le incertezze che erano state invece sollevate nella seduta precedente.

Certo un passo importante è stato compiuto! Tuttavia, rispetto alla versione iniziale del G1.100, a chi come me segue e conosce bene la questione, non sono sfuggiti due particolari sottili ma rilevanti:

– il primo è la decisione di rimuovere un’affermazione che è invece alla base della questione che ha acceso gli animi degli informatici (togliendoci il sonno): “che per la prima volta si regolamenta l?informatica in Italia includendo esclusive nell?ordine degli ingegneri su competenze non contemplate dal vecchio ordine”;

– il secondo è legato all’aggiunta di una precisazione che rischia sostanzialmente di congelare in partenza l’impegno preso: “che le norme relative alle attività spettanti agli ingegneri del settore dell?informazione contenute nel decreto del Presidente della Repubblica n. 328 del 2001 non mutano il quadro delle attribuzioni già spettanti agli ingegneri e pertanto non accrescono le relative riserve, cosicché i laureati in informatica e in scienze dell?informazione possono continuare liberamente a svolgere le attività fino ad oggi svolte”. Sarà poi proprio vero che per un ingegnere civile iscritto all’ordine degli ingegneri nel 1995 e la cui esperienza professionale è sempre esclusivamente stata legata all’edilizia sono “verificate le effettive idoneità dei titoli” per il settore dell’informazione?

Peccato inoltre che siano stati anche rimossi dall’ordine del giorno G.100 iniziale, i riferimenti all’ ALSI ed al GRIN , che da come si è trascinato questo sconcertante e interminabile maltrattamento morale dei laureati in scienze dell’informazione, dall’anno scorso in avanti, si sono dimostrati gli unici in Italia a conoscere veramente bene cosa sfornavano le facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. In Europa peraltro, sembra ci conoscano meglio che nel nostro paese. A mio avviso, vista l’urgenza della questione e l’apparente scarsità di informazione, sarebbe forse stato più opportuno mantenere il riferimento agli esperti di “scienze dell’informazione” e magari invitarli, perchè no, anche in modo permanente, nelle commissioni preposte alla valutazione delle questioni informatiche.

In conclusione, tengo molto a ringraziare immensamente i Senatori ACCIARINI e CORTIANA per aver portato le ragioni degli informatici in aula, ottenendo il risultato insperato di fare finalmente “riconoscere” cosa sono e cosa fanno i laureati in scienze dell’informazione. Ringrazio ovviamente anche la Senatrice SILIQUINI per avere compreso e accolto le ragioni esposte. Voglio fare notare pero’ che la grave questione informatica discussa oggi 16 luglio 2002 in Senato e l’impegno preso dal Governo in proposito, si possono risolvere, molto rapidamente, mediante un decreto M.I.U.R. di equipollenza piena fra le lauree in scienze dell’informazione, informatica e classe 23/S. Cosa che sarebbe dovuta essere fatta da tempo e che era già stata assicurata dal precedente Sottosegretario di Stato per l’università e la ricerca scientifica e tecnologica, Senatore Luciano GUERZONI, il 29 marzo 2001.

Adriano Liberale

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Pubblicato il
18 lug 2002
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