Sopra i 50 i videogame fanno benissimo

Sopra i 50 i videogame fanno benissimo

Lo sostengono ricercatori israeliani che nelle settimane degli attacchi al mondo videoludico dimostrano come anche a chi non è più giovanissimo certi stimoli non solo piacciono, ma fanno anche bene
Lo sostengono ricercatori israeliani che nelle settimane degli attacchi al mondo videoludico dimostrano come anche a chi non è più giovanissimo certi stimoli non solo piacciono, ma fanno anche bene

Una nuova ricerca difficilmente sorprenderà chi segue da vicino il mondo videoludico, ma l’interessante esperimento messo a punto da un team di ricercatori israeliani indica che anche nei videogiocatori meno giovani l’utilizzo di computer games si traduce in notevoli benefici intellettivi .

Videogame come palestra del cervello: per le proprie analisi gli scienziati della Tel Aviv University hanno utilizzato un campione di 121 volontari tutti di età superiore ai 50 anni . E hanno dato loro periodi di prova per giocare con due diversi titoli, “MindFit”, studiato all’uopo da CogniFit e una delle innumerevoli versioni di Tetris .

Nei giocatori sono stati individuati evidenti segnali di miglioramento nella memoria a breve termine, nella percezione dello spazio e in una serie di altre reazioni ambientali. “Sembra – ha dichiarato a Reuters uno dei ricercatori – che almeno alcune aree cognitive siano migliorate in modo significativo, anche dopo un breve periodo di gioco”. Vantaggi evidenti sarebbero emersi nei soggetti che dimostravano i primi sintomi di deficit cognitivo legato all’età.

Una schermata del gioco usato nel test I ricercatori tengono a sostenere che i benefici migliori si siano avuti con MindFit (vedi schermata) ma va sottolineato che sono i produttori di questo gioco ad aver finanziato la ricerca. Ad ogni modo i risultati, presentati a Salisburgo durante un congresso sull’Alzheimer, confermano per tanti versi i risultati di precedenti ricerche, secondo cui anche in età meno matura gli effetti positivi dei videogiochi possono rivelarsi impareggiabili .

Sebbene non manchino le critiche a questo genere di studi, ancora Reuters segnala una tendenza che va sviluppandosi nelle scuole americane, quelle di introdurre sempre più attività videoludiche nella didattica . Non è detto che ciò accada anche in Italia, dove si tende perlopiù a focalizzare il dibattito su titoli controversi e meno sui benefici del videogaming.

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Pubblicato il
19 mar 2007
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