Nuovi sostenitori per il Progetto Apple D-User

Nuovi sostenitori per il Progetto Apple D-User

di C. F. Follis (norisberghen.it) - Il progetto blueMarine guarda all'usabilità del suo codice per essere in linea con le possibili esigenze del D-User. Un'iniziativa di grande interesse, ecco perché e come nasce
di C. F. Follis (norisberghen.it) - Il progetto blueMarine guarda all'usabilità del suo codice per essere in linea con le possibili esigenze del D-User. Un'iniziativa di grande interesse, ecco perché e come nasce

Quando si da vita ad un progetto, ci si augura che venga recepito e che quindi abbia successo. Lo scorso 19 Marzo ricevetti una email che certamente gratificava il mio impegno e sottolineava in alcuni tratti i principi fondanti del Progetto Apple D-User . In qualche modo quell’email premiava anche Roberto Rota, CEO di Tevac.com , oggi primario sostenitore esterno del progetto. Fabrizio Giudici iniziava infatti così: Carissimi, mi chiamo Fabrizio Giudici, sono utente di Tevac e vi scrivo a proposito del progetto Apple D-User .

Le parole di Fabrizio sono estremamente importanti. Definiscono una chiara volontà che sfocerà sicuramente nell’allargamento del progetto blueMarine allo scopo di offrire un software evoluto. Merita tuttavia leggere come prime le ultime righe, quelle di un Post Scriptum illuminante:

PS La mia bronchite di questi giorni mi ha ulteriormente motivato a compiere questo passo. L’unica limitazione che ho in queste settimane (a parte il rincoglionimento da antibiotici) è l’impossibilità di uscire di casa – e già così non posso fare a meno di apprezzare il valore del computer e di Internet, che mi permettono comunque di continuare a lavorare e a tenermi in contatto con gli altri. A maggior ragione, dunque, penso che queste tecnologie devono essere perfezionate il più possibile per tutti, anche per chi ha maggior difficoltà ad interfacciarsi con il mondo.
Ora vi lascio alla lettura dell’email.

Così si mostra l'area di lavoro di blueMarine

“Carissimi,
mi chiamo Fabrizio Giudici, sono utente di Tevac e vi scrivo a proposito del progetto Apple D-User. Il punto chiave del mio messaggio è che sono autore di un’applicazione open source per la manipolazione di foto, e vorrei capire se è possibile fare qualcosa per renderla fruibile con tecnologie accessibili. Dopodiché mi prendo la libertà di esporvi in modo molto informale, e magari un po’ disordinato, le idee ed i dubbi che mi passano per la testa in questo momento – è un paio di settimane che penso a questa cosa, e speravo di mettere le idee più in ordine prima di contattarvi, ma non ci sono riuscito e probabilmente è fondamentale a questo punto un vostro feedback.

Dunque:
1. in breve, blueMarine è un’applicazione simile a Adobe Lightroom (ovviamente per ora con molte meno feature!). Il sito del progetto è qui: http://bluemarine.tidalwave.it e probabilmente il modo migliore per farsi un’idea è guardarsi l’unico screencast per il momento disponibile nella sezione dei tutorial (da notare che blueMarine in realtà – come detto – non è a livello di Lightroom, però fa già molte più cose dello screencast, ma non ho ancora avuto il tempo di documentarle).

2. il progetto non è nato con l’ambizione di fare un Lightroom opensource (anche perché è nato nel 2003, prima di Lightroom;-) Originariamente era un gruppo di prototipi/dimostratori in tecnologia Java che ho usato per lavoro (per provare cose nuove, presentare idee a conferenze, eccetera) – insomma non era pensato come un’applicazione che usassero anche gli altri.

Per questo blueMarine ancora oggi ha un punto debole, cioè la mancanza di test di qualità, che per ora lo rendono difficilmente utilizzabile (in poche parole, ci sono parecchi bug). Tuttavia nell’ultimo anno ha raggiunto una massa critica tale da spingermi a tentare di portarlo avanti come progetto vero e proprio (tentando di costruire una comunità di sviluppatori, perché non potrei mai fare tutto da solo).

Ho pensato di dare un valore aggiunto a blueMarine, che sarebbe il supporto per specifiche comunità di fotografi che oggi, con i prodotti tradizionali, devono ricorrere a parecchi software contemporaneamente, visto che un Lightroom o un Aperture non hanno tutto quello che serve. Ad esempio blueMarine oggi ha un supporto specifico per la catalogazione di foto naturalistiche (in particolare di uccelli, visto che sono un birdwatcher), con un amico astrofotografo dilettante stiamo sviluppando dei moduli di elaborazione appositi, eccetera. Alcune parti dell’applicazione sono usate in progetti pagati, in particolare uno per conto di un’università americana (che si occupa di Belle Arti) che vuole mettere a disposizione una banca dati di oggetti artistici (quadri, sculture, eccetera); infine ho appena avviato contatti con alcuni archeologi italiani per capire quali possono essere le loro esigenze. Le persone con difficoltà di accesso sono un’altra comunità di fotografi, e quindi mi sono detto: perché non sviluppare dei moduli appositi anche in questa direzione?

3. Detto questo, ora vediamo i problemi. Prima di tutto, di tecnologie accessibili non so nulla (so solo che Java, la tecnologia con cui è realizzato blueMarine, dovrebbe avere un supporto specifico). Ma queste sono lacune che si colmano. Secondo, in questo momento sto seguendo troppe cose rispetto al tempo a disposizione, e inoltre una serie di inconvenienti di salute (ultima una bronchite che non passa) stanno riducendo la mia efficienza al lavoro. Il senso è che non voglio rischiare di prendermi impegni che poi non riesco a mantenere. Tuttavia, essendo blueMarine open source, questa cosa può essere risolta trovando sviluppatori motivati disposti a collaborare.

4. Va anche detto che da quest’anno sono membro del NetBeans Dream Team dreamteam.html (beh, lasciate perdere il nome altisonante, un po’ un’americanata;-) che è un gruppo di consulenti indipendenti che suggeriscono le linee di sviluppo di NetBeans (una specifica piattaforma Java su cui è basato blueMarine). Una volta che avessi le idee un po’ più chiare, potrei proporre il filone “supporto tecnologie accessibili” all’interno del Dream Team e vedere cosa ne salta fuori – potendo contare su una certa visibilità world-wide, magari sarebbe più facile trovare volontari.
Fabrizio Giudici”

A prescindere da quanto Fabrizio potrà fare, è importante il suo pensiero, l’intuizione che un simile discorso non possa essere solo utile a chi è Disabile per natura, ma anche a chi in particolari momenti potrebbe esserlo o vivere una condizione di “vicinanza”.

Caro Fabrizio, ti sei guadagnato la medaglia d’Oro per essere stato il primo a pensare realmente in modalità “D-Think different!?”. A questo merito si aggiunge quello fisiologico di “esportare” il mio Progetto/Pensiero anche in ambiti Linux e Windows visto che blueMarine prevede anche la versione per questi due OS.
I miei complimenti uniti al mio sincero grazie!

Links utili

  • Sito blueMarine
  • Download blueMarine per OS X Apple, Linux e Windows. L’autore tiene a precisare che le versioni offrono un prodotto ancora in fase sperimentale quindi da completare e testare; da questo esame potrebbe anche scaturire l’interesse a partecipare attivamente allo sviluppo del software o di specifiche parti.

Idea di Fabrizio Giudici
da Norisberghen.it
Progetto Apple D-User

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Pubblicato il
23 mar 2007
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