Cina e USA: spegniamo le luci rosse online

Cina e USA: spegniamo le luci rosse online

La Repubblica Popolare promette un inasprimento dei controlli sulla pornografia online, mentre gli USA rispolverano una controversa proposta di legge per tutelare i minori dal pornoweb a mezzo filtri software
La Repubblica Popolare promette un inasprimento dei controlli sulla pornografia online, mentre gli USA rispolverano una controversa proposta di legge per tutelare i minori dal pornoweb a mezzo filtri software

Cina come Stati Uniti, nella convinzione che la pornografia online sia da debellare affinché non corrompa i giovani cittadini. Se in entrambi i paesi sono i governi a tenere salde le briglie della situazione, sono molto differenti le strategie per perseguire la presunta sicurezza online.

“Il boom dei contenuti pornografici online ha contaminato il cyberspazio e pervertito le menti dei giovani”, queste le parole altisonanti del vice ministro della Pubblica Sicurezza della Repubblica Popolare, nel contesto dell’avvio di una nuova campagna per spegnere le luci rosse online.

Nei prossimi sei mesi, si apprende da AFP , l’erotismo online verrà messo al bando dal governo. Se il presidente del Partito Hu Hintao, nei mesi scorsi, aveva raccomandato la diffusione di una “cultura salutare nell’uso della Rete”, ora i moniti e gli incoraggiamenti assumono il contorno di provvedimenti restrittivi.

La Cina annuncia questa operazione di rimozione a tappeto in un quadro in cui la pornografia tradizionale, online e mobile è già invisa al governo , almeno quanto le esternazioni “sobillatorie” di blogger e cyberdissidenti: gli arresti di gestori di siti Web pornografici sono già una pratica consolidata , e non si esita a condannarli all’ ergastolo . Il Web, oltre che dal gioco d’azzardo e dalle frodi, verrà epurato dalle immagini e dai video pornografici, verranno proibiti i racconti espliciti e quelli che l’agenzia di stampa governativa cinese Xinhua definisce cyber strip show “.

E se il sesso virtuale che ha come alcova le chat e i programmi di messaggeria non è arginabile dal governo, riporta Ars Technica , ci pensano i fatti di cronaca a spalleggiare l’operato statale, diffondendo il terrore presso gli habituée di questa pratica. A poche ore dall’annuncio della campagna governativa, infatti, Xinhua riesuma una torbida storia che ha visto protagonista un ricattatore in possesso di scottanti log e fotografie scambiate nel corso di una conversazione online. Denaro in cambio della non pubblicazione delle foto della sventurata: una storia che mira a dissuadere i cittadini della Repubblica Popolare dal libertinaggio online.

Se la Cina non esita a sbandierare il fatto che un terzo dei giovani detenuti in un centro di detenzione minorile si dichiara influenzato e spinto a delinquere da web game violenti e da pornografia online, pare che i giovani degli Stati Uniti abbiano sviluppato difese cognitive nei confronti dei contenuti più scabrosi somministrati loro in Rete. Nonostante ciò, il Senato, riporta Information Week continua a battersi per la difesa dei giovani netizen , invocando leggi restrittive per ripulire il Web dai contenuti più “sconvenienti”.

uccise dal porno? Diverse, rispetto all’azione della Cina, le modalità operative del governo statunitense. La proposta di legge ” Cyber Safety for Kids Act 2007 “, controversa a parere di alcuni blogger , giunge a pochi giorni dalla dichiarazione di incostituzionalità del Child Online Protection Act ( COPA ).

I due paladini del Cyber Safety for Kids Act , i senatori Max Baucus e Mark Pryor , richiedono che i siti “indecenti”, “dannosi per i minori” notifichino la loro presenza all’ICANN, e vengano classificati come tali mediante tag interpretabili dai browser, bollini di avvertimento , affinché genitori e istituzioni possano impedire, a mezzo filtri software , che i minori incappino in contenuti sconvenienti. Questi siti dovranno prevedere un’homepage “pulita”, scevra da contenuti trasgressivi quanto invitanti, occupata da form per la dichiarazione dell’età, che nella prospettiva statunitense dovrebbero garantire un accesso consapevole.

Se ancora resta da stabilire cosa si intenda per “indecente”, “dannoso e inadatto per i minori”, e da cosa sia costituita una homepage “pulita”, la parole dei politici fanno sfoggio di apprensione e risolutezza. “Vogliamo garantire la sicurezza per i nostri ragazzi, quando sono su Internet” ha annunciato il senatore Baucus, con l’intenzione di suscitare il plauso dei genitori statunitensi. “Genitori e insegnanti non dovrebbero preoccuparsi nel momento in cui i ragazzi usano il computer, a casa come in classe. Questa proposta di legge aiuterà a proteggere i ragazzi e tranquillizzerà i genitori.”

Gaia Bottà

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Pubblicato il
16 apr 2007
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