Non proteggono le loro connessioni? Allora paghino

Non proteggono le loro connessioni? Allora paghino

UK, un gruppo di persone ha partecipato alla distribuzione illecita di un flipper virtuale: l'accusa ammette che possono non esserne stati consapevoli, ma vuole che paghino per non aver protetto il loro accesso alla rete
UK, un gruppo di persone ha partecipato alla distribuzione illecita di un flipper virtuale: l'accusa ammette che possono non esserne stati consapevoli, ma vuole che paghino per non aver protetto il loro accesso alla rete

Londra – In rete tutto può succedere, anche che 500 netizen inglesi abbiano, loro malgrado, messo in condivisione un videogame senza saperlo . Davenport Lyons , gli avvocati che lavorano per il produttore del videogame, è disposta ad ammettere che in effetti non lo sapessero, ma pretende comunque che gli utenti paghino. Non per il videogioco, ma perché non hanno garantito la sicurezza delle proprie connessioni .

Dream Pinball 3D , gioco di proprietà dello sviluppatore tedesco Zuxxez, sarebbe stato distribuito dai 500 utenti incriminati attraverso i circuiti di file sharing: i legali di Davenport hanno in questi giorni inviato una lettera ai sospetti, pretendendo il pagamento di 300 sterline e corroborando la richiesta con le prove raccolte dai cyber-detective impiegati per lo scopo.

“La preghiamo di notare che il suo indirizzo IP può essere stato impiegato da terzi – si legge nello stralcio della missiva riportato da The Register – se lei ha una connessione wireless sprotetta o la sicurezza del suo computer è stata compromessa, o se altre persone o ragazzi hanno accesso al computer connesso al servizio Internet fornito dal suo ISP”.

Gli indirizzi IP e i corrispondenti proprietari sono stati individuati su richiesta avallata dal tribunale, che ha costretto i provider a rilasciare i dati. Alcuni degli utenti, però, hanno dichiarato di non spiegarsi quanto accaduto , suggerendo che un malware truffaldino possa aver preso controllo del PC e fatto i suoi comodi con la connessione.

Davenport non la considera una scusa accettabile, e non perché appaia irrealistica quanto perché la connessione è stata comunque usata per quello scopo. “La sicurezza del suo computer e della connessione a Internet è sua responsabilità e lei deve assicurarsi che entrambi siano protetti tutto il tempo con firewall e i software anti-virus più aggiornati”, tuona la società, indicando come sia necessario anche sincerarsi della corretta cifratura del traffico che passa per i router wireless e simili dispositivi di interfacciamento telematico.

Solo così, sostengono i legali, si può essere ragionevolmente sicuri del fatto che il PC non possa venire adoperato per commettere crimini all’insaputa del proprietario. Se fino ad ora non avere l’antivirus aggiornato era solo una madornale disattenzione, vien da dire, grazie a questo qualificante precedente fare gli struzzi con la sicurezza del proprio computer potrebbe diventare un vero e proprio crimine .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
19 apr 2007
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