Pescara – Eurobet.com ora risulta irraggiungibile, ma fino a ieri era il sito al quale facevano riferimento tutte le persone coinvolte in una organizzazione criminale che raccoglieva scommesse clandestine che da Pescara e provincia venivano immesse via Internet, arrivando a generare un traffico da 50-60mila euro al mese . Su questo giro illecito è piombata ieri la Polizia che ha posto fine a quello che si ritiene essere la più imponente iniziativa criminale di questo genere scoperta in Italia.
A gestire i contatti con il sito inglese ( qui nella cache di Google) secondo gli inquirenti è stato un internet point italiano , di Montesilvano, che avrebbe svolto anche un’attività di diffusione del gioco illegale sul territorio grazie ad una rete di bar, netpoint e circoli che hanno aderito al network illegale. A queste attività commerciali, ha spiegato ieri il comandante della Squadra mobile Nicola Zupo, “era stato assegnato il software e l’hardware necessario per la raccolta delle scommesse, con tanto di password grazie alla quale si accedeva ad un proprio nick e si poteva cominciare a scommettere”.
Account di gioco gestiti in locale dai diversi esercizi ma tutti facenti capo ad Eurobet, spiegano gli inquirenti, in cui i denari puntati dagli scommettitori venivano fatti girare su conti correnti bancari gestiti via Internet. E da lì, con i computer di un tabaccaio di Pescara , quei soldi venivano poi girati ad Eurobet. Gli account, ha spiegato il comandante Zupo, consentivano di offrire ai singoli clienti dei sub-account con i quali questi potevano giocare da casa scommettendo su qualsiasi cosa, dalle partite di calcio a pressoché qualsiasi altro evento sportivo di rilievo.
La suddivisione dei profitti illeciti, hanno spiegato gli uomini della Squadra mobile, era a cascata. Il 65 per cento di quanto entrava andava ai gestori e ideatori del network clandestino, il 15 per cento veniva consegnato a chi riusciva a procacciare nuove “agenzie di scommesse” illegali sul territorio e a queste, invece, era garantito un introito pari al 20 per cento del totale.
Il blitz effettuato ieri mattina dalla Squadra mobile ha portato dietro le sbarre 7 persone e alla denuncia di altri 18 personaggi che si ritiene abbiano fatto parte della gang. Tra gli arrestati, le due persone che a detta degli inquirenti gestivano l’organizzazione, nonché il gestore di un ristorante pescarese che partecipava al giro illegale e il suo complice, un tecnico informatico con cui venivano raccolte le giocate piazzate via Internet. Insieme a loro sono stati arrestati i gestori del netpoint di Montesilvano e quelli della citata tabaccheria.
Secondo Zupo, nella quasi totalità si tratta di personaggi malavitosi che hanno già precedenti per gioco d’azzardo e che si sono evoluti rivolgendosi ad Internet per mettere in piedi un’attività maggiormente lucrosa . Ad alcuni di loro è anche ascritto il reato di riciclaggio di denaro proveniente da attività illegali.
Alla scoperta di questo “sodalizio criminale” si è arrivati grazie ad una indagine avviata nel 2005 . La Polizia aveva infatti individuato due case da gioco, in cui peraltro si faceva uso di sistemi truccati per truffare i giocatori. Da lì si è risalito alle attività via Internet di questo gruppo di persone, ora accusate formalmente di associazione a delinquere sia per la gestione del gioco d’azzardo illegale sia per l’aver raccolto illegalmente scommesse via Internet.
Giovedì il GIP di Pescara inizierà gli interrogatori degli arrestati.